Governo, Salvini: "Nessuna intenzione di farlo cadere". Toninelli: "Stanco della retorica"

Politica

Tensioni nella maggioranza dopo il monito del premier Conte. Il primo scontro si consuma per lo stop di due anni al codice degli appalti. Il ministro dei Trasporti: emendamento Lega è "pretesto per creare il caos". Di Maio: "Chi tradisce il contratto, tradisce il Paese"

È  sullo stop per due anni al codice degli appalti che si consuma il primo scontro tra M5s e Lega dopo l'ultimatum di Conte sul governo. Niente accordo, ieri sera, alla riunione a Palazzo Chigi sull'emendamento del Carroccio. "L'emendamento presentato dalla Lega è una stupidaggine", fa dubitare che sia "solo un pretesto per creare caos e far cadere il governo", attacca il ministro delle Infratrutture Danilo Toninelli. E incalza: "Mi sono stancato della retorica che Salvini dice sì e il M5s dice no". Intanto il leader della Lega assicura: "Non ho alcuna intenzione di fare cadere il governo". Ma, spiega, “se mi dovessi accorgere che tra 15 giorni ci ritroviamo qui a dirci le stesse cose, con gli stessi ritardi e gli stessi rinvii, allora sarebbe un problema". Dalle pagine del Corriere della Sera, invece, il vicepremier Luigi Di Maio ricorda: "Chi tradisce il contratto, tradisce il Paese". Assicura che "nessuno vuole vivacchiare" e spera in un vertice "il prima possibile" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI NEL LIVEBLOG).

Lo scontro sul codice degli appalti

Sulla tenuta del governo, Salvini ha comunque spiegato - intervistato dal Corriere - che si saprà qualcosa "entro giugno". Ma ha anche precisato che "sui vincoli Ue il voto europeo è stato chiaro". Le dichiarazioni dei due vicepremier arrivano a poche ore dal discorso di Giuseppe Conte, in cui il presidente del Consiglio ha lanciato un ultimatum: ”Non mi presto a vivacchiare, galleggiare. Sono pronto a rimettere il mio mandato al presidente della Repubblica”. Rivolgendosi a Salvini e Di Maio, il premier ha quindi chiesto: "Decidano" se vogliono andare avanti o no. Ma poco dopo è andato in atto lo scontro durissimo nel vertice per discutere l'emendamento della Lega al decreto sblocca cantieri. Con M5s e il premier contrari, spiegano fonti pentastellate, la Lega si è presentata al tavolo senza alcun elemento tecnico a favore della norma.

Toninelli: "Salvini venga al tavolo"

Salvini oggi insiste: bisogna "resettare il codice degli appalti, aprire i cantieri e cancellare tutta quella burocrazia". Ma Toninelli avverte: "Lo sblocca cantieri è il giro di boa, risolto quello si va avanti". "A Salvini che dice che non vuole far cadere il governo e andare avanti chiedo di venire al tavolo" tecnico sullo sblocca cantieri, "la campagna elettorale è finita", incalza. E attacca: a parole Salvini "dice andiamo avanti ma nei fatti con l'emendamento allo sblocca cantieri bocciato da tutti e non solo da noi, fa l'esatto opposto". Sul codice degli appalti è intervenuto anche il sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti: Conte voleva farsi "ombrello" per salvare il suo governo, ma è inutile se la pioggia poi è "nucleare, radioattiva", ha spiegato intervistato da Repubblica.

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