L'iter va avanti: l’11 marzo Telt farà partire gli inviti per i lotti in Francia del tunnel di base. C'è però la clausola dissolvente: si può non dar seguito ai capitolati, senza oneri per la stazione appaltante e gli stati (COME FUNZIONA) - AGGIORNAMENTI
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Buffagni: "Felice che Salvini abbia cambiato idea"
Salvini: farò di tutto perché si faccia la Tav
"Io rimango convinto che la Tav si debba fare, per collegarci al resto dell'Europa. Stiamo lavorando per riaprire tutto quello che altri hanno bloccato per anni e io farò di tutto perché, coinvolgendo la Francia e l'Europa, l'opera si faccia. Gli italiani ci chiedono di lavorare e questo faremo". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine del pranzo per il suo compleanno organizzato a Milano dall'associazione Amici della Lirica.
Governo verso rinvio dei bandi: non partiranno lunedì
"Si va verso il rinvio dei bandi. Non partiranno lunedì. Quanto riportato dal Sole 24 ore non è esatto". Lo si apprende da fonti di governo a proposito dei bandi sulla Tav.
Salvini: "Non c'è alcuna crisi in vista"
"Noi regaliamo agli italiani 5 anni di Governo. Non c'è nessuna crisi in vista". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, parlando della situazione del governo diviso sulla Tav. "La situazione economica è tale che nessuno si può permettere di giocare sul futuro degli italiani" ha concluso a margine del suo arrivo al pranzo organizzato dagli 'Amici della Lirica' per il suo compleanno.
Telt conferma lettera da Palazzo Chigi, ma “contenuti riservati”
Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare la Torino-Lione, ha confermato di aver ricevuto una lettera da Palazzo Chigi. I contenuti del documento sono però riservati. Lo rende noto un portavoce della società, il cui consiglio d'amministrazione è chiamato a riunirsi lunedì per dare il via libera ai bandi da 2,3 miliardi di euro per i lavori di scavo del tunnel di base.
Sole 24 Ore: governo sblocca bandi con “clausola dissolvenza”
Una lettera è stata inviata da Palazzo Chigi alla Telt per autorizzare l'approvazione di avvisi per i 2,3 miliardi di lavori del tunnel di base della Tav con la clausola di dissolvenza che sarà motivata dall'avvio della procedura di revisione del trattato italo-francese. Lo scrive il Sole 24 Ore on line. I contenuti della direttiva e dei bandi non sono ancora noti - scrive il quotidiano economico - ma sarà comunque presente un riferimento alla volontà di Roma di chiedere a Parigi e Bruxelles di rivedere il Trattato. La lettera - aggiunge l'articolo - è frutto dell'intesa raggiunta in extremis da Lega e M5S e terrebbe conto delle condizioni avanzate ieri da Luigi di Maio, che aveva chiesto di non impegnare soldi pubblici in questa fase.
Madamin: governo non decide, politica ci metta la faccia
"Quello che più sconcerta e preoccupa è che chi è lì per governare non governa. Non è pensabile una simile situazione di stallo. Bisogna decidere e andare avanti. Oltretutto stiamo parlando di un'opera in cui non c'era nulla da decidere, era già tutto prestabilito, bastava andare avanti": a parlare è Giovanna Giordano, una delle sette madamin del Sì Tav a Torino che dopo la nuova frenata M5s chiede alla politica di "metterci la faccia" e invita Matteo Salvini e gli altri leader favorevoli all'opera a partecipare alla manifestazione di domenica 17 marzo.
Casaleggio: “Non penso ci sarà crisi”
"Non penso ci sia crisi di governo". Lo ha detto il fondatore dell'associazione Rousseau Davide Casaleggio parlando con i giornalisti al palazzo delle Stelline di Milano, dove è in corso la due giorni dedicata alla piattaforma di riferimento del Movimento 5 Stelle.
Fico: il no è battaglia identitaria M5S
Il no alla Tav è una "battaglia identitaria del Movimento". Lo ha detto a Napoli il presidente della Camera, Roberto Fico. "Nel 2005 la prima riunione - non del Movimento, perché non esisteva, ma dei meetup che nascevano - fu fatta a Torino perché quel giorno c'era la grande manifestazione per dire no alla Tav. Eravamo un centinaio di persone, oggi alcuni non ci sono, c'era anche Beppe Grillo: finì la riunione e andammo tutti alla manifestazione No Tav".
Fico: elezioni? Legislatura saldamente in piedi
"Non parlo del voto, la questione del voto non sta mai a me dirla, la legislatura è saldamente in piedi, c'è la nostra Carta costituzionale, la nostra Repubblica e semmai avverrà qualcosa la parola passerà sempre al Presidente della Repubblica, non al presidente della Camera". Così Roberto Fico, che aggiunge: "In ogni caso si sta andando avanti, i provvedimenti sono agli atti, lunedì si continua il lavoro assolutamente normale".
Centinaio (Lega): "Non penso che il governo sia a rischio"
"Penso che il governo non sia a rischio". Cosi' il ministro leghista dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio a Tgcom24 sulla possibile crisi di governo dopo lo scontro sul Tav tra Lega e M5S. "Stiamo andando bene con vari progetti e non penso che la Tav possa mettere in crisi un governo - afferma -. Ormai per gli italiani questa cosa della TAV sembra la diatriba su Mazzola e Rivera o su Coppi e Bartali. Oltre alla problematica della TAV l'Italia ha bisogno di vere infrastrutture".
Weekend di lavoro per il governo
Pizzarotti: governo si scontra con proprio fanatismo
"Ieri a Parma si è tenuta la prima conferenza italiana delle Città Medie, sono arrivati in città tanti sindaci da tutta Italia: mentre c'è un governo che si rompe sulla Tav, scontrandosi per un pugno di voti contro il proprio fanatismo, c'è un'Italia che produce e crea sviluppo, difende i diritti delle persone, rilancia la qualità ambientale e punta al lavoro e all'occupazione". Lo dice Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e presidente di Italia in Comune. "Questa è l'Italia con cui voglio dialogare e con cui desidero costruire un'alternativa per il Paese", aggiunge.
Zaia: "Un no sarebbe fuori dalla storia"
"Se si dicesso no alla Tav, da me in Veneto di direbbe che si è fuori dalla storia": così il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un'intervista a Repubblica. Zaia si è detto convinto che non ci sarà una crisi di governo sull'opera perché "se non si riuscisse a risolvere questo problema vorrebbe dire che non si ha a cuore ciò che riguarda i cittadini". "Se la mettiamo sul piano del consenso è lampante che con la democrazia vincerebbe il sì", ha osservato, "a questo punto chi amministra può solo correggere il tiro". Sull'autonomia, Zaia ha sottolineato che "il dossier è in mano a Salvini e la partita si deve chiudere sul piano politico". "Non siamo dei barricaderi o degli scappati di casa", ha insistito, "siamo disponibili a qualsiasi confronto".