Giuseppe Conte ha "forti dubbi" che l'Italia "abbia bisogno" della Tav. (
LE TAPPE DI UNA VICENDA LUNGA 20 ANNI). Il presidente del Consiglio si sbilancia per il No: se il cantiere dovesse partire subito, si "batterebbe" contro. Nelle ore più difficili del suo governo, dà ragione all'analisi costi-benefici di Toninelli e chiede alla Francia e alla Ue di ridiscutere l'opera. Il supplemento di indagine fa prendere tempo in vista della scelta finale. Prima però, "entro lunedì", bisogna decidere se dare il via libera o meno ai bandi della società Telt, per non perdere i fondi dell'Ue.
M5S-Lega, scontro sui bandi
Su questo, ammette il premier, il governo "è in uno stallo" che deriva dagli "orientamenti contrapposti" di M5s e Lega. Ma lo stallo rischia di trasformarsi in crisi di governo. "Sarebbe assurdo", afferma Conte: non ci sarà. Ma Luigi Di Maio in serata ai parlamentari M5s dice di "non essere disposto a mettere in discussione il No" e che i bandi "vanno sospesi". La Lega ribatte che devono andare avanti. E Salvini si spinge oltre: se i No "diventano troppi", il governo non va avanti. E' la crisi? Se c'è il No alla Tav, "vado fino in fondo", avverte il vicepremier.
Non c'è un accordo finale
"Dateci tempo", è l'appello di Conte all'opinione pubblica che segue lo scontro plateale in atto nel governo. Il confronto è "franco, serrato", ma "non abbiamo litigato", assicura al termine di un vertice lungo oltre cinque ore conclusosi con una fumata nera. Nella prima fase si sono confrontati punto su punto i tecnici in quota M5s e Lega ("Anche io ne ho portato uno", svela Conte). Nella seconda fase c'è stato il confronto politico. In un clima che dai partiti descrivono "assai teso", "surreale", da "pre-crisi". Questa volta si rischia la caduta del governo, si sarebbero detti i leader di M5s e Lega. "Non c'è un accordo finale", recita in mattinata una nota ufficiale.
Pressing di Francia e Ue
Sale intanto il pressing di Francia e Ue sull'Italia per il sì all'opera. “Abbiamo firmato insieme un trattato che prevede la realizzazione di questo tunnel: spero che gli italiani ci diranno domani che lo realizzeranno con noi”, dice la ministra francese dei Trasporti Borne, aggiungendo che l'Ue è pronta a salire dal 40% al 50% del finanziamento del progetto. Sul piede di guerra le imprese del Piemonte: “Sbloccare i bandi o siamo pronti alla mobilitazione”.