Reddito di cittadinanza al clan Spada, Di Maio: "Non prenderanno un euro. Verifiche"

Politica

Il vicepremier sulla notizia che alcuni membri della famiglia di Ostia si sarebbero presentati al Caf per chiedere di usufruire della misura simbolo del M5s: "Ho chiesto personalmente le opportune verifiche". Consulta Caf: "Ieri raccolte 30mila domande"

"Il Reddito di cittadinanza serve a ridare speranza agli invisibili. Leggo che alcuni membri del clan Spada avrebbero avanzato richiesta. Non so se è vero ma posso garantire che chi fa parte del clan Spada non prenderà un solo euro". È questo l’annuncio, su Twitter, del ministro del Lavoro Luigi Di Maio dopo che il Messaggero ha svelato che la famiglia di Ostia - i cui componenti sono stati più volte condannati per reati come estorsione e minacce con l'aggravante del metodo mafioso - si è mobilitata per usufruire della misura simbolo del M5s

Di Maio: "Ho chiesto le opportune verifiche"

Secondo quanto riportato dal quotidiano, diversi membri del clan si sarebbero presentati in uno dei Caf di Ostia e avrebbero preso appuntamento per compilare il modello Isee, documento preliminare per poter poi presentare la domanda per il sussidio economico (I CLAN DEL LITORALE ROMANO). “Ho chiesto personalmente le opportune verifiche”, ha assicurato il vicepremier. Intanto, sul caso, è intervenuto anche Sestino Giacomoni, vicepresidente della Commissione Finanze e deputato di Forza Italia. L’episodio, dice, “conferma le nostre preoccupazioni”. “È proprio il caso di dire che 'chi di Spada ferisce, di Spada perisce'", continua, "I contribuenti che saranno costretti a pagare il reddito di cittadinanza a delinquenti, evasori e cittadini di altre nazionalità, infatti, finiranno per colpire chi ha varato questo provvedimento assurdo, ossia il governo giallo-verde, mandandolo a casa".

Consulta Caf: il 6 marzo raccolte 30mila domande        

Da ieri, 6 marzo, è partito il sistema per presentare le domande per il Reddito di cittadinanza. E sono 30mila quelle per il sussidio raccolte nella prima giornata solo dai Caf italiani (si può fare domanda anche alle Poste e online). Lo fa sapere la Consulta dei Caf che parla di "afflusso regolare". "Questo numero - dicono i coordinatori Massimo Bagnoli e Mauro Soldini - in termini di affluenza, non tiene conto delle persone che hanno ricevuto dagli sportelli Caf solo informazioni o che non avevano con sé tutti i documenti per l'accettazione della domanda (che spetta all'Inps). Confermiamo che tutte le nostre sedi hanno oramai quasi completato, con gli appuntamenti già fissati, i prossimi 15 giorni lavorativi".

Politica: I più letti