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Tav, Palazzo Chigi: "Nessuna apertura di Conte a mini-Tav”. Ma per Tria l’opera si farà

Politica

La presidenza del Consiglio smentisce le ricostruzioni dei giornali. Il Mit: saldo resta negativo per 2,5 miliardi. Dal Pd mozione di sfiducia a Toninelli che resta contrario. Francia: aspettiamo l'Italia.Tria e Giorgetti positivi, ma per Grillo: la Tav è morta

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"La Tav è una stella che fa ancora luce ma è morta, perché la mobilità sta cambiando". Lo dice Beppe Grillo nel corso del suo spettacolo a Torino, dopo una giornata di tensioni nel governo, che si è aperta con una nota di Palazzo Chigi che ha smentito le "ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani". Il premier Giuseppe Conte, si legge nella nota, "non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav né ha mai richiesto un ulteriore contributo all'analisi costi-benefici dell'opera, contributo che è stato invece sollecitato dal Mit". Dal Forum economico franco-italiano di Versailles, invece, il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, invita l'Italia "a prendere posizione", sottolineando l'esigenza di migliorare i collegamenti con la Francia, e l'omologo Giovanni Tria crede che "ci sarà un'evoluzione positiva" sulla Tav e "che il governo stia andando verso quella direzione". Le prese di posizione di Conte e Tria arrivano dopo una giornata, quella di ieri, in cui aveva preso quota l'ipotesi di una mini-Tav, versione con meno costi che piace alla Lega. Oggi invece il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce "profondamente, come M5s, il no alla Tav senza alcun pregiudizio". E il Mit precisa che nel supplemento all'analisi costi-benefici, che riguarda solo la parte italiana del tunnel di base e la tratta nazionale, "il risultato è "comunque molto negativo, circa -2,5 miliardi". Da registrare infine l'insurrezione del Pd: "Presenteremo una mozione di sfiducia per Toninelli che ha bloccato i cantieri in tutta Italia, ha preso in giro gli italiani e per essere stato di fatto commissariato", la capogruppo dei Dem in commissione Trasporti della Camera Raffaella Paita. In serata interviene da New York il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che ribadisce l'importanza della Tav per l'Italia e per l'Europa: "Troveremo una quadra col M5S. Si trova sempre tra persone ragionevoli". 

La nota di Palazzo Chigi

La Tav resta un rebus. Il presidente Conte, si legge nella nota di Palazzo Chigi, "non ha mai anticipato nessun giudizio, mentre ha sempre ribadito e ancora ribadisce che verrà presa, nella massima trasparenza, la migliore decisione possibile nell'interesse esclusivo del Paese e dei cittadini". La presidenza del Consiglio precisa che la decisione sull'opera arriverà "all'esito dello studio attento del dossier e del confronto politico che ne conseguirà".

Toninelli: "Profondamente contrario"

"Il Tav può anche servire e sono felice se dopo il 2070 serve - ha invece detto Toninelli, visitando il cantiere per la ricostruzione del Ponte di Annone Brianza crollato il 26 ottobre 2011 - ma io sono il ministro delle infrastrutture e mi sento responsabile se domani crolla un altro ponte e muore qualcuno, anche se giuridicamente non lo sono, perché avrei potuto impiegare le risorse del Tav per fare manutenzione a quella infrastruttura".

La nota del Mit

Poco prima era arrivata la nota del Mit che aveva fornito una precisazione sull'analisi costi-benefici: "L'ulteriore supplemento è stato prodotto dal gruppo di lavoro del professor Ponti su uno specifico input giunto non dalla Presidenza del Consiglio". Il supplemento di analisi, spiega il Mit, è stato fatto "solamente per lo scrupolo di voler dare un ulteriore riscontro al dibattito che si era creato intorno al metodo della analisi".

L'avvio dei bandi

Ieri era stato letto come un segnale positivo per il completamento della Tav, da parte della Lega, l'avallo del ministro Danilo Toninelli all'avvio dei bandi di Telt, avallo che deriverebbe anche dal fatto che il diritto francese non prevede penali in caso di disdetta. Far partire i bandi infatti significa anche non perdere 300 milioni di fondi europei. "I bandi Telt - aveva spiegato sempre ieri Toninelli - se dovessero partire rappresentano una ricognizione per 6 mesi. Non partono i bandi ma parte solo una ricognizione. Se riusciamo, e ci riusciremo, a chiudere entro la prossima settimana, non avremo neanche il problema dei bandi".

La Lega spinge per la mini Tav, M5s spaccato

La Lega continua però a spingere per il suo progetto di "mini Tav", in modo da risparmiare sui costi, o per far pronunciare i piemontesi con un referendum. "La posizione della Lega è sempre quella: per noi la Tav è un'opera importante che va fatta, poi se si riesce a risparmiare ben venga", ha detto il sottosegretario all'Economia, Massimo Garavaglia. Il M5s però resta diviso. Il senatore piemontese pentastellato Alberto Airola ieri ha avvisato: "Se dicono sì alla Tav, me ne vado".

Paita (Pd): "Toninelli deve dimettersi"

Contro il ministro Toninelli si scaglia invece il Pd attraverso la deputata Paita. "Il 3 febbraio (1 mese fa) - sostiene Paita - Di Maio aveva definito la minitav una 'super cazzola'. Oggi apprendiamo che Conte (Mascetti?) sposa la linea minitav dettata dalla Lega. Un progetto che non esiste. Nulla di più assurdo e falso. Da questa vicenda emerge una sola certezza: Toninelli deve dimettersi. La mini tav non esiste: è lo stesso progetto già approvato. Salvini mente o è incapace e Toninelli se ne deve andare se decide Salvini anche le bugie da dire agli italiani".

Giorgetti: "Troveremo una quadra con M5S"

In serata sulla questione è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, in missione a New York per "cementare i rapporti con gli Stati Uniti". La Tav, ha detto, è "un investimento importante per tenere legata l'Italia all'Europa. Ne parliamo da sei mesi e dovremmo fare secondo me l'alta velocità fino a Bari". Alla fine - è convinto Giorgetti - una "quadra" con il Movimento 5 Stelle ci sarà: "si trova sempre fra persone ragionevoli".