Tav, ok della Camera alla mozione di M5S e Lega: “Ridiscutere progetto”. Protesta del Pd

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L’Aula di Montecitorio ha approvato il testo con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti. Bocciate le quattro mozioni presentate dalle opposizioni. I deputati dem hanno mostrato cartelli con scritto: “Salva Salvini, Boccia la Tav”

L'Aula della Camera ha approvato la mozione di M5S e Lega sulla Tav. Il testo è passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti. Con esso, il governo si impegna a “ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia”.

La protesta dei deputati del Pd

L’Aula ha invece bocciato le quattro mozioni sulla Tav presentate dalle opposizioni (Pd, Forza Italia, FdI e NcI). I deputati del Partito democratico, dopo il voto sulla loro mozione, hanno protestato mostrando dei cartelli con su scritto “Salva Salvini, Boccia la Tav”. Secondo i dem, la Lega avrebbe barattato lo "stop" alla Tav con il no del M5S al processo per Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha richiamato i deputati del Pd e ha chiesto ai commessi di ritirare i cartelli esposti. Non sono mancato momenti di tensione in Aula, con la maggioranza che ha criticato e stigmatizzato l'atteggiamento del Pd.

Cosa prevede la mozione M5S-Lega

Nel testo della mozione approvata si legge che "la Camera impegna il governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia". Nella premessa si ricostruisce la vicenda della Tav, ricordando anche l'Accordo Italia-Francia sul tema; viene descritto poi il progetto in dettaglio e si ricorda che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti "ha dato mandato alla ricostituita struttura tecnica di missione di predisporre una nuova valutazione dell'adeguamento dell'asse ferroviario Torino-Lione mediante l'uso dell'analisi costi/benefici per consentire un'allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisionale, con cognizione di causa, in modo da definire se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative". "Al contempo - si legge ancora - il ministro delle infrastrutture e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato una lettera indirizzata al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base". Questo iter, spiega il testo, ha l'obiettivo di avere "un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione europea".

Tria: “Penso si debba fare”. Salvini: rivedere costi ma si va avanti

La mozione concordata tra i due partiti di maggioranza sembra sancire una tregua su un tema che molte volte è stato al centro di scontri. Ma le tensioni rimangono. In giornata, sulla Tav si era espresso il ministro dell'Economia Giovanni Tria. "Tutti i cantieri pubblici già cominciati, quelli che sono stati già oggetto di contratti, di trattati, di accordi internazionali, devono realizzarsi”, aveva detto. Era intervenuto anche Salvini, confermando: "L'obiettivo è rivedere il progetto, risparmiare dove si può e andare avanti". E riguardo all'accusa di voto di scambio nella maggioranza mossa da Matteo Renzi: "Renzi e il Pd mi fanno tenerezza, non sanno più a cosa attaccarsi. Non perdo tempo a commentare le sciocchezze del Pd". Il leghista Centinaio aveva chiesto di fare chiarezza sulla mozione: "Chiederò se la Tav è stata congelata o no". E mentre il ministro Toninelli ha assicurato: "Massimo due settimane e comunicheremo la soluzione", da Bruxelles il presidente della Commissione Ue Juncker ha detto: "È una decisione che devono prendere Francia e Italia, vedremo alla fine chi la spunterà" (COSA PENSANO GLI ITALIANI DELLA TAV).

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