Diciotti, giovedì si riunisce la Giunta per le immunità. Salvini: "Nessuno scambio su Tav"

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Il ministro, indagato per sequestro di persona, non sarà presente alla riunione ma invierà una memoria scritta e dice: "Chi pensa a uno scambio va curato". Intanto a Roma lo street artist Sirante ha installato una sagoma di cartone contro la legittima difesa

La Giunta per le immunità del Senato si riunirà giovedì 7 febbraio alle 8.30 per discutere il caso Diciotti. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, nei confronti del quale il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l'autorizzazione a procedere per sequestro di persona aggravato, non ci sarà. Il vicepremier ha infatti deciso di presentare una memoria scritta senza presentarsi di persona. L'intervento di Salvini è invece previsto, "al momento e come di consuetudine" quando il caso sarà all'esame dell'Aula, fanno sapere fonti della Lega. Il ministro ha poi detto che chi pensa che la rinuncia alla Tav possa essere una sorta di merce di scambio con il M5s sul caso Diciotti, “andrebbe curato”. Intanto, questa mattina a Roma è stata trovata una sagoma di cartone raffigurante il ministro dell'Interno con la felpa della polizia. Accanto una scatola con delle pistole finte.

“Chi pensa a uno scambio con Tav non ha capito niente”

Sul caso Diciotti, "porto uno scritto, perché scripta manent, davanti al Senato, spiegando quello che non ho fatto da solo ma che abbiamo fatto tutti insieme per la sicurezza, per difendere i confini, la legalità e il decoro del nostro Paese”, ha fatto sapere in giornata Salvini, assicurando che la sorte del Governo non è "per nulla" legata al caso Diciotti. E sul tema della rinuncia alla Tav come “merce di scambio” ha sottolineato: “Chi pensa che si metta sul mercato, come in un suk, una grande opera necessaria al Paese non ha capito niente, né di me né del Governo".  "Cambiare idea ogni tanto è segno di intelligenza, farlo ogni settimana è segno di incertezza. Io il cantiere" Tav "l'ho visitato, c'è, c'è una galleria lunga sette chilometri sul fronte italiano, e venti su quello francese. Io le gallerie preferisco finirle", ha aggiunto Salvini.

La protesta contro la legittima difesa

Il manichino trovato in piazza Vittorio, invece, è firmato da "Sirante", lo stesso che ha già realizzato diversi murales a Roma che prendevano di mira gli esponenti di governo. Si tratta di un'iniziativa contro le modifiche legislative alla legittima difesa, fortemente volute proprio dal ministro Salvini. Sulla scatola contenente le finte pistole c’era scritto: "Non siamo in grado di garantire la tua sicurezza. Proteggiti". L'autore ha poi pubblicato un post su Facebook in cui si legge: "Continua con la proposta di legge sulla legittima difesa la scia di insegnamenti all'odio del ministro dell'Interno. Una legge molto pericolosa che dà il via alla corsa per la detenzione di armi, che mette a rischio la sicurezza di tutti noi e che attacca principi giuridici. Più armi sono in circolazione più la società si sentirà insicura". "Voi che credete che più armi in circolazione significhino più sicurezza - conclude Sirante - guardate l'America, guardate alle migliaia di vite spezzate ogni anno. Il binomio odio/armi dovrebbe far paura a tutti".

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