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Diciotti, i tempi della Giunta del Senato per le autorizzazioni

Politica

Andrea Maggiore

(Ansa)

Toccherà all'organo collegiale di palazzo Madama decidere se accordare al tribunale dei ministri di Catania l'autorizzazione a procedere per l'inchiesta a carico del ministro dell'Interno Matteo Salvini che negò il permesso di far sbarcare i migranti per alcuni giorni

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Il giudizio formale ma non politico sulla scelta "sovranista" di chiudere il porto alla nave Diciotti ora passerà nelle mani di palazzo Madama. Si gioca nella Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato la partita sul futuro giudiziario del ministro dell'Interno Matteo Salvini, sotto inchiesta aperta dal Tribunale dei ministri di Catania per il presunto sequestro di 177 migranti tenuti in "ostaggio" dal titolare del Viminale. Salvini sarà sotto "esame" per circa due mesi e toccherà ai commissari della Giunta decidere se autorizzare l'inchiesta o negarla mantenendo l'immunità del senatore della Lega sposando o meno la tesi sostenuta dal diretto interessato di aver preso decisioni esclusivamente nell'interesse nazionale e per tenere fede alle promesse elettorali. 

I tempi dell'istruttoria parlamentare

Il presidente della Giunta Maurizio Gasparri di Forza Italia leggerà la sua relazione sulla base delle quasi 50 pagine scritte dal tribunale di Catania sul caso Diciotti. Entro 30 giorni dall'inizio dell'istruttoria parlamentare la Giunta - composta da 23 commissari - dovrà votare. Prima si chiederà al ministro se intende replicare di persona o per iscritto e in genere si concedono dai 3 ai 7 giorni per la replica. Subito dopo il presidente della Giunta farà una proposta dando così un primo orientamento sulla questione. Poi - entro fine febbraio - si passa al voto palese della Giunta. 

Gli schieramenti in Giunta sono ancora incerti

I numeri nella Giunta sono ancora incerti: il Partito democratico è schierato a favore dell'autorizzazione a procedere e anche il Movimento 5 stelle si è dichiarato finora favorevole. Contrari invece, oltre naturalmente alla Lega, gli ex alleati di Salvini Forza Italia e Fratelli d'Italia che sono convinti che il ministro non vada processato. L'ex 5 stelle e comandante della Capitaneria Gregorio De Falco, che fa parte della Giunta, non si sbilancia ma fa capire che le regole in mare sono chiare. "Prima di tutto bisogna fare una riflessione sul fatto che quando si soccorrono le persone in mare, come ad esempio nel caso della Diciotti, quelle non hanno ancora uno status di migranti irregolari o clandestini, bensì in quel momento sono solo dei naufraghi e come tali c'è l'obbligo di soccorrerli".

I grillini in bilico tra il sì all'autorizzazione e il no "salvagoverno"

I grillini però dopo la decisione di Salvini di rivendicare le proprie scelte perchè compiute nell'esercizio delle sue funzioni potrebbero rimangiarsi la parola per non destabilizzare tutto il governo come hanno minacciato i capigruppo leghisti di Camera e Senato. Ma il sottosegretario agli Esteri del Movimento 5 stelle Manlio Di Stefano non fa sconti neanche al suo leader. "Noi del Movimento lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l'autorizzazione a procedere".