Di Battista: "Non mi candido alle Europee. La Lega restituisca i 49 milioni"

Politica

L'ex deputato M5S inizia la campagna elettorale, ma da outsider. La Tav "è la più grossa sciocchezza che possa fare questo Paese". Poi, parla dei fondi Lega: "Salvini non è responsabile del furto, ma quei soldi vanno restituiti perché appartengono alla comunità"

Alessandro Di Battista inizia la sua campagna elettorale a fianco di Luigi Di Maio per accompagnare il M5s alle europee e ribaltare i rapporti di forza che, allo stato, dividono i 5 Stelle dalla Lega. Torna in tv, in Rai, e non risparmia scaramucce in direzione dell'alleato di governo. La sua battaglia, come annunciato, la farà da outsider perché non intende candidarsi.

"La Lega restituisca i 49 milioni"

Sulla Tav dice che "è una stupidaggine e non si farà" e lega la questione a una faccenda di tangenti: ci sarebbero "intercettazioni di 'ndranghetisti per le quali, per come conosco il Paese, non si vuole uscire" dal progetto "perché qualcuno si è già steccato delle tangenti, che ai tempi attuali hanno la forma più elegante delle consulenze" afferma (TAV, UNA VICENDA LUNGA 20 ANNI). Poi attacca sui fondi scomparsi della Lega (UN'INCHIESTA PARTITA NEL 2012): "I 49 milioni? Questi soldi appartengono a me, a lei e a tutti gli elettori della Lega che dovrebbero spingere  Salvini, che non ne è responsabile, a restituire soldi che  appartengono a tutta la collettività". Non basta. Alessandro Di Battista ha anche una sua ricetta per risolvere la questione dei migranti. Occorre, dice, salvare i migranti in pericolo sui barconi che si muovono dalla Libia e portarli a Marsiglia perché "fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia" il problema degli sbarchi "non si risolve".

La questione, ricorda, è più ampia e la declina mettendo insieme l'esperienza fatta durante i suoi numerosi viaggi, non ultimo quello da cui è recentemente tornato in America Latina.

 "In molti invidiosi di Di Maio"

Per il resto conferma che resterà per la campagna elettorale al fianco di Di Maio, verso cui vede "molti invidiosi" e anche del ministro Toninelli ("è stato massacrato dal sistema mediatico, ma per me c'è la mano dei Benetton") prima di riprendere il suo viaggio alla volta, questa volta, dell'India: un paese che lo interessa per il rapido sviluppo che sta attuando. "Bollywood è una potenza enorme. Si sono comprati l'Ilva, hanno comprato imprese britanniche: se l'Europa non si unisce - prevede - ci faranno il mazzo..".

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