I 25 anni di Forza Italia, dalle origini a oggi

Politica

Jana Gagliardi e Giorgia Finesi

Dalla nascita di Forza Italia ai giorni nostri. 25 anni di Silvio Berlusconi, dalla discesa in campo del 1994 alla candidatura alle elezioni europee del 2019

Novembre 1993- Primo atto politico di Berlusconi, l'endorsement per Gianfranco Fini a Roma. 

A Casalecchio di Reno, nel bolognese, si inaugura un supermercato di proprietà di Silvio Berlusconi. Gli stessi giornalisti delle sue testate si chiedono come mai ci sia tanto interesse a farla seguire dalla stampa. Il mistero è presto risolto quando, a sorpresa, arriva il colpo di scena: "Chi voterei alle comunali se fossi a Roma fra Fini e Rutelli? Certamente Gianfranco Fini". E' questo il primo passo politico di Berlusconi che solo due mesi dopo scenderà ufficialmente in campo.

26 gennaio 1994 - Discorso alla Nazione 

E' in questo giorno che, via audiocassetta spedita alle reti televisive, Silvio Berlusconi si candida alla guida del Paese a capo di una formazione politica che chiama Forza Italia, annunciando la sua discesa in campo col famoso "discorso alla nazione". Da alcuni chiamato "il discorso della calza" per via della leggenda (sempre smentita) di una calza attorno all'obbiettivo per rendere più "morbido" l'incarnato. E' l'era di Mani Pulite, ci sono le elezioni alle porte, l'allora DS, partito che ha preso il posto del PCI, ha sondaggi molto favorevoli. Berlusconi esprime le sue preoccupazioni e si propone come alternativa alla sinistra.6 febbraio 1994 - Prima convention di Forza Italia

6 febbraio 1994 - Prima convention di Forza Italia

Roma, Palafiera all'Eur. Si aprono le porte alla prima convention del nuovo partito-non partito (ha una struttura diversa: niente segretario, solo un presidente, Berlusconi, niente direzione nazionale). Alla folla che arriva viene distribuita una busta coi gadget: gagliardetti, spillette, il disco con l'Inno. L'adesione alla nuova formazione politica costa 100mila lire. L’azzurro è il colore-simbolo. L'entusiasmo che si respira sarà un anticipo di quello che accadrà alle elezioni, col clamoroso dato che uscirà dalle urne.

Marzo 1994, la vittoria alle elezioni

Forza Italia è il primo partito col 21%, da qui parte la stagione altalenante dei governi Berlusconi (1994/1995 - 2001/2005 - 2005/2006 -2008/2011) ricca di avvenimenti, colpi di scena, processi giudiziari, clamorose rotture politiche e rappacificazioni con gli alleati, scandali e momenti drammatici e teatrali.

Scioglimenti e cambi di nome, la vita avventurosa di un partito

Forza Italia ha le ore segnate dopo la batosta elettorale del 2006, con Prodi che torna al governo e Berlusconi che pensa a qualcosa di forte per cambiare. A novembre 2007 il "predellino": di notte, in mezzo alla strada a Milano, Berlusconi annuncia lo scioglimento del suo partito e la futura nascita del Popolo delle Libertà (Pdl), frutto dell'unione con An di Fini e altre formazioni più piccole. Vincerà le elezioni nel 2008. 

2013, il ritorno: dopo anni di alterne vicende e dopo la rottura con Fini, si chiude l'esperienza del Pdl e Berlusconi a Roma rifonda Forza Italia.

La decadenza di Berlusconi da senatore 

Il 2013 è uno degli anni horribilis per il Cavaliere, già provato dalla fine del suo governo, dai processi e dagli scandali. Quando il Parlamento decreta la sua decadenza da Senatore è il 27 novembre, il suo partito, appena rifondato giusto dieci giorni prima di nuovo col nome Forza Italia, gli è accanto. Ma i fasti del passato sembrano lontani.

Forza Italia e la Lega

1994, pochi mesi al governo e arriva la crisi: in maggioranza con Forza Italia ci sono la Lega Nord di Umberto Bossi, An di Gianfranco Fini e una serie di formazioni centriste fra cui le democristiane Udc e Ccd. Bossi, con cui le tensioni sono arrivate quasi subito, rompe l'alleanza, il governo cade. Faranno pace nel 2000. Nel 2004 Bossi ha un ictus e il Cavaliere ne rimane profondamente colpito. Da allora non ci saranno più rotture.

Forza Italia e i Centristi

I rapporti sono altalenanti fin dall'inizio, la distanza fra le tendenze più liberali del partito azzurro e quelle più cattoliche dei centristi in più occasioni si fa sentire, la rottura più clamorosa dopo anni di alleanze arriva nel 2008 con Pier Ferdinando Casini, che parlerà di "situazione ormai insopportabile" e userà poi espressioni taglienti nei confronti dell'ex alleato.

La rottura con Fini

Alleato della prima ora, colui che segnò l'inizio politico di Berlusconi col famoso endorsement, designato da tutti come l'erede naturale alla guida del centrodestra, Gianfranco Fini rompe col Cavaliere dopo una serie di segni di insofferenza reciproca sfociati ad Aprile 2010 nel famoso "Altrimenti che fai, mi cacci?!". Da lì la crisi del Pdl e la rinascita, poi, di Forza Italia con Fini ormai lontano.

La rottura con Alfano

Altro delfino, altra clamorosa fine di un sodalizio durato anni. Angelino Alfano è accanto a Berlusconi fin dal 2000, è ministro della giustizia nel 2008, è considerato il pupillo del Cavaliere e suo possibile erede politico. Fino a quando Berlusconi, nel 2012, lo stronca: "Angelino? Bravo ma senza quid". Nel 2013 Alfano se ne va e fonda un suo partito, oggi si è ritirato dalla vita politica.

Inni, kermesse e iniziative d'effetto

Berlusconi rivoluziona la comunicazione politica con una serie di idee e operazioni nuove e al limite del marketing pubblicitario, a partire dalle musiche, con gli inni sempre di sottofondo in ogni occasione (Forza Italia e Azzurra Libertà, entrambi musica di Renato Serio e parole di Silvio Berlusconi - Menomale che Silvio c'è, autore Andrea vantini) passando per le grandi Kermesse nei palazzetti dello Sport, i mega comizi spettacolari come quelli a Piazza san Giovanni a Roma o Piazza del Duomo a Milano, iniziative come la Nave azzurra, con cui solcò i mari con tanto di mamma accanto nel 2000 (campagna elettorale vittoriosa per le elezioni 2001).

Ancora adesso, al più recente incontro a Roma, il pubblico di giovani in piedi a cantare l'inno di Forza Italia mostrava a un Cavaliere con tante più primavere alle spalle che la sua creatura, per quanto provata da innumerevoli traversie, storici componenti come Sandro Bondi che hanno abbandonato, sondaggi al momento non esaltanti, è comunque ancora viva e sembra aver voglia di lottare insieme a lui.

Nel gennaio 2019, a 25 anni dalla nascita di Forza Italia, Silvio Berlusconi annuncia la sua candidatura alle elezioni europee.

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