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Sea Watch, Salvini: “Quanti ne accogliamo? Zero, abbiamo già dato”

Politica

Il ministro dell’Interno su Facebook è tornato sul caso delle navi con 49 migranti bloccate in mare. Intanto Di Maio: “Decide l'intero governo. Donne e bambini vanno tutelati”. Toninelli: “Non ho emanato alcun decreto di chiusura dei porti”

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"Quanti migranti accogliamo? Zero, abbiamo già dato”. Così il vicepremier Matteo Salvini è tornato sulla vicenda della Sea Watch in una diretta Facebook. Il ministro dell’Interno ha detto di aver firmato “il permesso di arrivare in Italia a centinaia di donne e bambini riconosciuti in fuga da associazioni serie e che avranno in Italia il loro futuro”, ma ha aggiunto che “poi basta: per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono, erano e saranno chiusi”. Del caso delle navi Sea Watch e Sea Eye, bloccate in mare da oltre due settimane con 49 migranti a bordo, questa mattina, aveva parlato anche Luigi Di Maio puntualizzato che la decisione sarebbe stata presa dal governo intero: “Io sono per la linea del governo sull'immigrazione, sto solo dicendo che donne e bambini li prendiamo”. Sulla stessa linea il ministro Toninelli: anche lui su Facebook ha spiegato di non aver emanato alcun decreto di chiusura dei porti e ha aggiunto che "siamo pronti a dare una lezione all'Europa accogliendo donne e bambini a bordo delle navi Sea-Watch3 e Prof Albrecht Penck”. Un appello ai leader europei è arrivato da Papa Francesco.

Salvini: “Buon cuore? Con 5 milioni di italiani poveri”

“Grazie a questo traffico gli scafisti comprano armi e droga; io non sarò complice di chi vende a esseri umani per poi comprare armi e droga”, ha detto ancora Salvini. Il ministro dell’Interno è fermo nella sua decisione e sui social ha dato la sua versione sulla questione dei migranti bloccati in mare. "Quei generosi si sono rifiutati di obbedire a indicazioni precise che erano state impartite: ci sono business, soldi, quattrini, io non mollo. Chi fa i soldi sulla pelle della gente non ha un porto", ha detto riguardo alle Ong. E ancora: "Donne e bambini sui barconi non ne voglio vedere. Gli scafisti devono cambiare mestiere o pianeta e chi ne è complice non avrà mai il mio sostegno". Il ministro ha anche risposto a chi lo accusa di avere scarsa sensibilità umana: “Quasi un milione di persone è arrivato in Italia negli ultimi anni. Stop. Noi buon cuore dobbiamo averlo innanzitutto verso i 5 milioni di poveri italiani, lo dico a chi mi invita ad avere buon cuore. I dispensatori di accoglienza la dimostrino verso i 5 milioni di italiani poveri”. Il vicepremier, sul tema migranti, non ha intenzione di mollare: “E' una questione di giustizia, in Italia si arriva se si ha il diritto di farlo e magari alla fine regalando un 'grazie'”.

Di Maio: “Non possiamo assumerci da soli i problemi dell'Unione Europea sui migranti”

Di Maio, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva confermato di essere d’accordo con il ministro dell’Interno specificando di non aver mai sentito dire da Salvini “che donne e bambini devono rimanere sulle navi. Anzi. Ci siamo sentiti. Sono d’accordo sulla linea dura non possiamo assumerci da soli i problemi dell'Unione Europea sui migranti”.

Toninelli: “Valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare”

E a sollecitare l’Unione Europea ad agire è stato anche il ministro delle Infrastrutture che in un post ha scritto: “Tutta la Ue deve farsi carico del problema a partire da Germania e Olanda, Paesi le cui bandiere sventolano sulle due imbarcazioni”. Toninelli ha poi spiegato di non aver emanato alcun decreto di chiusura dei porti "perché non serve, non essendo alcun porto italiano interessato alle operazioni e non avendo il Mrcc (Maritime rescue coordination centre) italiano coordinato i soccorsi” e ha aggiunto che “nessuna Autorità di sistema portuale italiana può arrogarsi prerogative che travalicano le sue funzioni amministrative” e che avrebbe dato mandato “alle strutture del ministero di valutare eventuali accertamenti di natura disciplinare”.