Il 27 novembre la decisione della Corte europea per i diritti dell'uomo sul ricorso di Silvio Berlusconi contro l'ineleggibilità per effetto della legge Severino. Le tappe dal 2013 ad oggi
È il primo agosto del 2013. La Corte di Cassazione dopo una lunga camera di consiglio conferma la condanna per frode fiscale da oltre 7 milioni di euro. È il primo passo che porterà Silvio Berlusconi fuori dal parlamento ma non dalla scena politica.
La condanna per frode fiscale
La decisione dei giudici conferma la condanna a 4 anni per frode fiscale, tre risultano abbonati per effetto dell'indulto, uno potrà essere scontato con l'affidamento ai servizi sociali. La Cassazione chiede al tribunale di Milano di ricalcolare l'interdizione di 5 anni dai pubblici uffici ritenuta eccessiva: la corte d'appello la ridurrà a due.
La legge Severino: decadenza dai pubblici uffici e incandidabilità
Cionostante la condanna definitiva comporta l'applicazione della legge Severino: decadenza dai pubblici uffici e incandidabilità. Il 4 ottobre la giunta per le immunità dice sì alla decadenza di Berlusconi, l'Aula di Palazzo Madama conferma il 27 novembre. Silvio Berlusconi, tre volte presidente del consiglio e protagonista dal 1994 della vita politica italiana, è fuori dal Parlamento. A Palazzo Grazioli, la sua residenza romana, spunta un cartellone, poi rimosso, che recita: “Colpo di stato”. La strategia di difesa corre su un doppio binario: quello politico e quello giudiziario. Con il primo Berlusconi, nel frattempo passato all'opposizione del Governo di larghe intese, punta a tornare protagonista e interlocutore per le riforme, fino a stringere il patto del Nazareno con Matteo Renzi nel 2014.
Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo
Sul piano legale è partito nel mese di settembre il ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo contro un'applicazione ritenuta retroattiva della legge Severino. La prima e unica udienza si tiene il 22 novembre del 2017. Il 27 novembre 2018 la Corte di Strasburgo chiude il caso senza sentenza. Per la giustizia italiana infatti Berlusconi è già ricandidabile: nel maggio scorso il tribunale di sorveglianza di Milano gli ha riconosciuto la riabilitazione, vista la buona condotta e trascorsi tre anni dalla fine della pena.