Stop ai contraccettivi gratis per i migranti. M5S: "Non c'è accordo con la Lega"

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La proposta prevedeva di fornirli, oltre agli under 26, anche ai richiedenti asilo e ai beneficiari di protezione internazionale. Il capogruppo del Movimento a Montecitorio Francesco D’Uva: "Idea che merita attenzione ma per il momento è destinata a non avere riscontro"

Dietrofront del M5S sull’emendamento presentato ieri in commissione Bilancio alla Camera, che conteneva la proposta di rendere gratuiti i contraccettivi per i giovani sotto i 26 anni, per chi è già esentato dal costo delle spese sanitarie, per i richiedenti asilo o per chi è beneficiario di protezione internazionale e, per un anno, per le donne che hanno subito un'interruzione di gravidanza. "L'idea di fornire preservativi gratis anche ai migranti beneficiari di protezione internazionale o richiedenti asilo merita attenzione, ma per il momento è destinata a non avere riscontro. Si tratta di un emendamento proposto da alcuni esponenti del MoVimento 5 Stelle, che hanno autonomamente preso una iniziativa importante, sulla quale però non c'è accordo con la Lega", ha affermato in una nota Francesco D'Uva, capogruppo M5s a Montecitorio.

Cos’altro prevedeva l’emendamento

Secondo il testo della proposta di modifica veniva inoltre "garantita la gratuità dei contraccettivi di barriera anche a coloro cui sia stata diagnosticata una malattia sessualmente trasmissibile". Conseguentemente, si prevedeva per il Fondo per le esigenze indifferibili un incremento di 245 milioni (invece di 250) per il 2019 e di 395 milioni (invece di 400) a decorrere dal 2020. Il M5S ha però deciso di fare retromarcia.

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