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Primarie Pd, Boccia: mi candido per recuperare i delusi

Politica

Andrea Maggiore

Francesco Boccia ha annunciato che parteciperà alle primarie per la segreteria del Pd. Il neocandidato punta a riconnettersi con l'elettorato che si è sentito tradito dai democratici e che ha votato per il Movimento 5 stelle.

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La corsa per la conquista della stanza dei bottoni al largo del Nazareno registra un'altra candidatura. Francesco Boccia, ex presidente della commissione bilancio della Camera, annuncia in un'intervista al "Corriere della Sera" di voler scendere in campo non come "nuovo segretario ma come segretario nuovo" del Partito Democratico.

Ad oggi sono 5 i candidati alle primarie del Pd

Ai nastri di partenza per la competizione ai gazebo delle primarie, di cui non si conosce ancora una data certa, finora sono in cinque: Nicola Zingaretti, il "diversamente renziano" Matteo Richetti che dice "deciderà Renzi se appoggiarmi o no", il laburista Cesare Damiano e su facebook ha annunciato la sua candidatura Dario Corallo, trentenne dei giovani democratici laureato in filosofia, che corre all'insegna di una rottamazione 2.0: "La delusione e il senso di nausea dell'attuale classe dirigente del Pd è in grado di ricomporre un popolo". 

Boccia non chiude al M5S: "Non è uno scandalo dialogare"

Anche Boccia vuole rottamare la rottamazione renziana perchè - accusa - ha "fallito clamorosamente è stato un disastro culturale e politico si riparte dai mercati rionali, il Sud è la priorità assoluta e non si interviene con oboli e sussidi". Boccia non intende passare per l'uomo sponsorizzato dal presidente della Puglia Emiliano anche se non rinnega nulla. "A Michele - fa sapere - mi lega un rapporto fraterno, è stato molto coraggioso perchè ha capito per tempo lo scollamento tra il popolo e le elites". Boccia non chiude la porta in faccia al Movimento 5 stelle anche se l'abbraccio con la Lega rischia di essere mortale. "Non è uno scandalo dialogare" con i grillini su alcune misure - afferma Boccia - al Sud è stato un plebiscito. Ma adesso che i 5 Stelle al governo si sono messi nelle mani della destra di Salvini, la protezione e il futuro sono a rischio".

Attesa per la decisione di Martina

In attesa che Maurizio Martina sciolga la riserva sulla sua candidatura, Nicola Zingaretti scalda i motori per quella che è stata ribattezzata la Leopolda romana che anticipa di pochi giorni quella renziana: il 13 e 14 ottobre la manifestazione "Piazza Grande" con cui il governatore del Lazio lancia ufficialmente la sfida per la segreteria che ha suscitato l'interesse di Massimo D'Alema ma con il candidato che ha già precisato: "Il futuro ha bisogno di un nuovo gruppo dirigente" mentre Matteo Renzi "di cui non condivido tante cose è una risorsa perchè non penso che le persone vadano eliminate dallo scenario politico".