Il presidente della Repubblica ha dato il via libera al decreto e ha inviato una lettera al premier Conte, per ricordargli gli obblighi costituzionali e internazionali in materia di migranti posti dall’articolo 10 della Carta. Polemica sul "Daspo" per gli ospedali
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto legge in materia di Sicurezza e Immigrazione e ha "contestualmente inviato una lettera al presidente del Consiglio, Prof. Giuseppe Conte". È quanto si legge in una nota del Quirinale. "Avverto l'obbligo di sottolineare che, in materia, come affermato nella Relazione di accompagnamento al decreto - scrive nella missiva il capo dello Stato - restano fermi gli obblighi costituzionali e internazionali dello Stato, pur se non espressamente richiamati nel testo normativo e, in particolare, quanto direttamente disposto dall'articolo 10 della Costituzione e quanto discende dagli impegni internazionali assunti dall’Italia”.
Salvini: “Non mollo di un millimetro”
Intanto Salvini, in diretta su Facebook, parla di un decreto “che comincia dalla settimana prossima il suo viaggio in Parlamento” e che “potrà essere migliorato ma non mollo di un millimetro: su espulsioni, cittadinanza, permessi umanitari non torno indietro. Sono stanco, ma contento". Dal Viminale, fonti parlano di “rapporti cordialissimi col Colle” e osservano come "il decreto sia rimasto intatto, senza arretramenti rispetto agli obiettivi iniziali. È quello che avevamo assicurato". E anche da Palazzo Chigi arrivano rassicurazioni, questa volta indirizzate al Colle, che sottolineano come il decreto rientri “in un "quadro di assoluta garanzia per i diritti fondamentali delle persone” e tenga conto “delle convenzioni internazionali, dei principi contenuti nella nostra Costituzione e nella Carta europea dei diritti dell'uomo".
Nel decreto il “Daspo” per gli ospedali, ma i medici protestano
Per quanto riguarda il contenuto del decreto, a suscitare le prime polemiche è il “Daspo” dai presidi sanitari per contrastare la violenza contro medici e personale sanitario. L'articolo 21 del Dl Sicurezza inserisce "i presidi sanitari nell'elenco dei luoghi che possono essere individuati dai regolamenti di polizia urbana ai fini dell'applicazione delle misure a tutela del decoro di particolari aree urbane", si legge nella Relazione illustrativa. "Ciò determina la possibilità di applicare tra l'altro la misura del provvedimento di allontanamento del Questore (Daspo urbano) nei confronti dei soggetti che pongono in essere condotte che impediscono l'accessibilità e la fruizione nei suddetti ambiti". Una decisione che non convince la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), secondo cui "la salute è un diritto fondamentale e va rispettato. Chi va al pronto soccorso non può essere cacciato con un daspo". "Il daspo non è la via giusta per affrontare le aggressioni. Il governo chiarisca e spieghi che cosa significa e che cosa vuole fare", ha detto Filippo Anelli, presidente della Fnomceo.
Cosa dice l’articolo 10 della Costituzione?
L'articolo 10 della Costituzione espressamente richiamato da Mattarella nella lettera a Conte recita: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici".