Ponte Morandi, Toninelli: "Decreto per Genova in Cdm forse già domani"

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Il ministro delle Infrastrutture ha negato problemi sull'affidamento diretto della ricostruzione a Fincantieri. Il presidente di Confindustria Boccia: evitare conflitti istituzionali, no al gioco dei ricorsi. Il 14 settembre Conte sarà nel capoluogo ligure

Il decreto per far ripartire Genova andrà in Consiglio dei ministri "forse addirittura domani sera”. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli lo ha annunciato aggiungendo che si è lavorato al testo fino a tarda notte. Il Cdm nel quale si dovrebbe parlare anche di Genova è stato convocato per giovedì alle 16. Sull'ipotesi che, per la ricostruzione del ponte Morandi, si proceda non con l'affidamento diretto a Fincantieri, ma con una gara ristretta, il ministro ha replicato: "Non vedo questo problema, perché si tratta di un caso emergenziale. C’è l'interlocuzione con l'Ue e ci sono le basi positive perché ci possa essere un'assegnazione diretta a Fincantieri in deroga al codice degli appalti” (LE POLEMICHE SULLA RICOSTRUZIONE). Questa possibilità però non convince gli industriali di Genova: "Si aprirebbero una serie di contenziosi che non finiscono e la città ha bisogno di avere una nuova infrastruttura in un anno e mezzo", ha detto il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini.

Cosa dovrebbe contenere il decreto

In una bozza del decreto si legge che sarà il nuovo commissario straordinario per la ricostruzione a definire gli interventi urgenti per l'affidamento dei lavori di ricostruzione del ponte, avvalendosi "dei poteri di sostituzione e di deroga". Con l'approvazione dei progetti potrà anche "sostituire tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento abilitativo", nonché indicare i soggetti per la ricostruzione anche tra "società a partecipazione pubblica". Potrà anche espropriare aree. Come già in parte annunciato ieri, il maxi decreto conterrà anche "un aiuto alle famiglie in tema di mutui e un aiuto alle imprese con agevolazioni fiscali". Ci saranno poi gli interventi sulla manutenzione e una parte relativa ai sensori, ha spiegato Toninelli, ribadendo come l’intenzione del governo sia quella di ultimare la ricostruzione del viadotto entro massimo un anno. Infine ha promesso una svolta sulle concessioni: "I concessionari saranno vincolati a reinvestire gli utili" (COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE CONCESSIONI).

Boccia: tempi veloci, no gioco ricorsi

Sulla vicenda del ponte è intervenuto anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. "Se il nuovo ponte non sarà fatto entro un anno sarà colpa di questo governo", ha detto. E ancora: "Bisogna evitare conflitti istituzionali che porterebbero i tempi ad allungarsi in modo incredibile. Serve calmierare le dichiarazioni, un senso di sana responsabilità da parte di tutti. Noi pensiamo che la prima soluzione per Genova sia tempi certi e veloci per la realizzazione del ponte. Se si comincia col gioco dei ricorsi il ponte non lo vedremo da qui a tanti anni e gli operatori economici scapperanno" (IL PROGETTO DI RENZO PIANO). "Bisogna cominciare anche a parlare di colpe future. Ognuno si prenda le proprie responsabilità", ha concluso.

Conte a Genova il 14 settembre

Intanto arriva la notizia che anche il premier Giuseppe Conte sarà a Genova in occasione della commemorazione a un mese dal crollo del ponte Morandi. A dare la notizia è stato il governatore ligure Giovanni Toti: "Venerdì 14 alle 17.30 in piazza De Ferrari dobbiamo esserci tutti! Ringrazio il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha accettato il nostro invito e sarà con noi". Toti ha rilasciato anche un'intervista al settimanale Oggi. "Da parte di alcuni membri del governo c'è troppa fretta, tanta inesperienza e un po' di velleitarismo", ha dichiarato. Secondo Toti "le velleità di certe dichiarazioni non reggeranno alla prova dei fatti: vale per Ilva, dove alla fine si è siglato l'accordo con Mittal, e per Genova, dove al tavolo per ricostruire il ponte si devono sedere tutti, anche Aspi nonostante i suoi torti". "Il governo - ha detto ancora il presidente ligure - non deve combattere battaglie politiche sulla pelle della città". Per quanto riguarda il nuovo ponte, l'obiettivo è "ricostruirlo entro il 2019, al più tardi per l'inizio del 2020: coinvolti Fincantieri e Ilva. Il progetto di Renzo Piano verrà adattato. Si lavorerà su tre turni e a pagare sarà Autostrade. Per la demolizione vorremmo smontare tutto, evitando la dinamite". Sul crollo, Toti ha aggiunto: "La mia opinione è che ci sono responsabilità diffuse che investono sia Autostrade sia il Ministero, che avrebbe dovuto controllare, e anche responsabilità oggettive. Sono probabili condanne pesanti".

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