Nuovo emendamento sui vaccini: autocertificazione prorogata fino marzo

Politica

I relatori pentastellati hanno presentato una nuova modifica al decreto Milleproroghe che estende la validità dell’autocertificazione per il nuovo anno scolastico. Critiche Lorenzin e Madia: “Gravissimo e medioevale”. Presidi: sarà caos

I relatori del Movimento 5 Stelle hanno presentato alle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera un nuovo emendamento sui vaccini al decreto Milleproroghe. La nuova modifica intende prorogare per l'anno scolastico che sta per cominciare - 2018-19 - la validità dell'autocertificazione. In questo modo, le famiglie avranno tempo fino al 10 marzo per presentare "la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie". Prima, sarà sufficiente l’autocertificazione (LA COPERTURA VACCINALE IN ITALIA).

Il dietrofront sull’obbligatorietà

Ieri, 5 settembre, Vittoria Baldino e Giuseppe Bompane, relatori Cinquestelle del decreto legge, avevano presentato un altro emendamento per ripristinare l’obbligo vaccinale, bloccando quello approvato ad agosto (emendamento Taverna), che per quest'anno avrebbe permesso di entrare all'asilo nido e alla scuola materna anche ai bambini non vaccinati. La Commissione è stata dunque sospesa per dare il tempo ai deputati di presentare sub-emendamenti. Tutti i testi dovranno poi essere votati.

Conte: “Dobbiamo risolvere incertezza”

"Sui vaccini c'era stato quell'emendamento che aveva contribuito a un'incertezza, adesso dobbiamo risolverla questa incertezza perchè dobbiamo dare certezza alle famiglie e assicurare ai bambini di poter frequentare" le scuole. Il premier Giuseppe Conte, da Ischia, ha sottolineato come, in prospettiva, sulla materia "ci sarà un intervento di sistema sul quale stiamo lavorando".

I dissensi nella maggioranza

Il nuovo emendamento ha però fatto nascere dissensi all’interno della stessa maggioranza. Nel parere della Commissione Sanità fornito alle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali, si registra il pensiero contrario di due deputati: la leghista Rossana Boldi ha votato "no" alla proroga dell'autocertificazione, mentre Giorgio Trizzino del M5s (medico igienista) è uscito dall'aula in segno di dissenso, criticando "la doppia inversione a U" della propria maggioranza. La relatrice Mara Lapia, in Commissione Sanità, aveva proposto, ieri per l’emendamento che ripristina l’obbligo vaccinale e oggi per la modifica sull’autocertificazione, la stesura di pareri favorevoli ai due emendamenti. Il che ha fatto emergere, appunto, le diverse opinioni.

Le critiche dall'opposizione

In seguito a questo secondo emendamento, le opposizioni hanno protestato, con in testa gli ex ministri Beatrice Lorenzin e Marianna Madia. Lorenzin ha parlato di un "emendamento gravissimo", perché "abbiamo visto che esiste un movimento organizzato che predispone autocertificazioni false". Inoltre "un atto medico non può essere autocertificato. Forse il certificato di malattia può essere sostituito da una autocertificazione?", ha commentato l’ex ministro. "L'autocertificazione - ha aggiunto Madia - non è una semplificazione per le famiglie. Al momento in cui il bambino viene vaccinato, viene consegnato un foglio timbrato alle famiglie, che quindi lo hanno già in casa e non avrebbero alcuna difficoltà a portarlo a scuola. Questo emendamento asseconda solo una ideologia medioevale", ha concluso l'ex ministro della Pubblica Amministrazione.

Presidi: “Nuovo emendamento aumenta il caos”

Critiche arrivano anche dai presidi delle scuole. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, interpellato dall'Ansa, ha detto che questo nuovo emendamento non fa altro che aumentare il caos che già regna nelle scuole. “Riteniamo poi che il termine del 10 marzo per mettersi in regola con le certificazioni vaccinali sia eccessivo", ha aggiunto, spiegando che la maggior parte dei genitori ha già vaccinato i figli e consegnato i documenti e non è quindi necessario arrivare fino a marzo. “Dicembre sarebbe più che sufficiente". I presidi al momento sono tenuti a rispettare il decreto Lorenzin che vieta l’accesso a nidi e scuole dell’infanzia a chi non è in regola. "Le autocertificazioni, che in questo momento non varrebbero, a voler chiudere un occhio devono essere strettamente temporanee e rimpiazzate di corsa con gli originali", ha spiegato Giannelli. "Di legge ce n'è una sola, quando entrerà in vigore un'altra ne parleremo”, ha concluso, dicendo di temere una eventuale situazione di conflittualità tra le scuole e le famiglie non in regola.

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