Lo spread, il Quirinale e il foglio di carta

Politica

Massimo Leoni

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)
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Perché il governo ha cambiato i toni sulle regole europee in poche ore? La moral suasion, stavolta, corre sul filo..

La ritrovata attenzione del governo per numeri, regole e parametri ha avuto un effetto immediato e benefico sullo spread, che è un numero anch’esso e misura quanto è rischioso (o il mercato ritenga che sia) prestare soldi al nostro Paese. Bene. Certo fa un qualche effetto sentire due vicepresidenti del Consiglio trattare prima le regole europee a pesci in faccia, con me ne frego ripetuti, motivati e acclamati dal web, e poi - poche ore dopo - cedere a un linguaggio e a dichiarazioni distensive assai. Lecito chiedersi cosa sia successo tra i due momenti. Si domanda qua e là, poi si capisce che qualche risposta può arrivare dal Palazzo. Quello lassù, in alto. Pare che tra i me ne frego e l’ortodossia dichiarata, in quel lasso di tempo, ci sia stata più di una telefonata. Che le orecchie del Palazzo abbiano sentito toni insolitamente duri. Che lo scenario posto davanti agli interlocutori, gialli e verdi, fosse di questo tipo: il Paese è come un foglio di carta. Adesso è sgualcito, ma è sano. Andate avanti col me ne frego e Il ministro dell’Economia non firmerà nessuna legge di bilancio. Le sue dimissioni faranno da pistola dello starter ai mercati, che venderanno tutta l’Italia possibile. Il governo non reggerà. Ne arriverà uno tecnico. A quel punto il foglio di carta sarà già in mille pezzi. Si faranno elezioni in primavera. Vincerete ma avrete a che fare con i mille pezzi, ricomporre il foglio sarà molto difficile. Questo avrebbero sentito le orecchie del Palazzo. E qualcun altro fuori, non molto distante. Così lo spread è rientrato, Tria rimane dov’è e il governo tecnico c’è solo nelle parole di Monti quando racconta che “tanti italiani gli chiedono di tornare”. Le orecchie del Palazzo non erano le mie. Ma certo il racconto è verosimile.

Consigli per l'ascolto: "Se telefonando", Mina.

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