Fico a festa Unità: migranti della Diciotti dovevano scendere subito

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Il presidente della Camera, ospite tra gli applausi all’evento del Pd, è tornato sul caso della nave della Guardia Costiera: “Non si doveva aspettare”. Poi attacca la Francia: “Ci ha lasciato il problema Libia”. Sui rimborsi Lega: “Rispetteranno la sentenza come tutti”

"Prima volta alla festa dell'Unità? No non è la prima. Ma non ci andavo da 15 anni". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, ha esordito alla Festa nazionale del Pd in corso a Ravenna dove ha partecipato a un incontro con l’ex ministro Graziano Delrio. L’esponente del M5s, accolto dagli applausi, ha parlato molto del tema dell’immigrazione e in particolare della vicenda della nave Diciotti, dalla quali i migranti “dovevano scendere il primo giorno”. E sulla ha aggiunto Libia: “C'è una tensione enorme ed è qualcosa di cui l'Europa si deve fare carico assolutamente. È un problema grave che ci ha lasciato senza dubbio la Francia".

“Dalla Diciotti dovevano scendere il primo giorno”

Fico è tornato a parlare del caso della nave Diciotti, sulla quale i migranti sono rimasti per 10 giorni, cinque dei quali nel porto di Catania senza l’autorizzazione a scendere dall’imbarcazione. "Non c'è dubbio e lo dico senza alcuna remora che dalla Diciotti tutte le 179 persone con 29 minori non accompagnati dovevano scendere il primo giorno e non si doveva aspettare tutto questo tempo - ha detto il presidente della Camera, schierandosi nuovamente su posizioni diverse da quelle dell’alleato Matteo Salvini - È una questione su cui ho lavorato molto e infatti la mattina che io intervenni, scesero il pomeriggio dalla nave".

“Il regolamento di Dublino deve essere modificato”

Più in generale, sul tema dell’immigrazione Fico ha parlato anche della linea del M5s: “Conosco il mio movimento e so bene che nel contratto di governo ci si muove, ma troppo al di là non si potrà più muovere”. E ha ribadito i tre punti contenuti in una mozione votata dai pentastellati in Parlamento: lavorare perché "se arrivi in Italia arrivi in Europa", "corridoi umanitari seri e controllati" e hotspot nei Paesi di origine. Non c’è dubbio, ha detto Fico, che “l'Europa è l'attore principale”, ma "c'è il regolamento di Dublino che così come è stato firmato non andava più bene e adesso deve essere modificato in una linea che non va certo verso i Paesi di Visengraad e verso Orban, ma in una linea dell'accoglienza per quote, dove ognuno fa la sua parte”.

“Non tollero che si parli con la pancia”

"Ciò che io non tollero da nessuna parte è che sull'immigrazione si parli con la pancia e non si diano dati seri - non si racconti chi sono queste persone, perché partono, che tipo di idea abbiamo di mondo e che non attacchiamo politicamente la Francia che ci ha lasciato questa situazione in Libia, facendo una guerra che non è stata chiesta da nessuno, è andata unilateralmente là". Negli scontri tra 'tutti a casa' o 'accogliamoli' - ha concluso - ci rimangono di mezzo le persone".

“Senza novità sulle indagini su Regeni non ci saranno grandi rapporti con l’Egitto”

Il presidente della Camera ha anche annunciato che andrà al Cairo il 15 e 16 settembre e ha detto che sulla vicenda di Giulio Regeni "si può dire tutto, ma fin quando non avremo elementi di avanzamento seri delle indagini per me non ci potranno essere grandi sviluppi e rapporti con l'Egitto". "Mi vedrò con il presidente del parlamento egiziano e con Al Sisi e ribadirò la questione - ha spiegato Fico - la verità per Giulio deve appartenere a tutti i cittadini italiani per rispetto alla famiglia, agli amici e allo Stato".

“Lega dovrà rispettare la sentenza come tutti”

Fico ha parlato anche della sentenza, attesa per mercoledì, sui rimborsi della Lega: "La Lega dovrà rispettare la sentenza come tutti i partiti o come tutti i cittadini italiani", ha detto rispondendo a una provocazione dal pubblico dal quale, mentre l'esponente dei 5 Stelle ricordava che il suo movimento non ha mai preso i rimborsi, una persona ha urlato: "La lega li ha presi i rimborsi...".

“Sono il presidente della Camera, andrei alla festa di tutti i partiti”

La presenza di Fico alla festa del Pd non è certo passata inosservata, ma il presidente della Camera ha ricevuto una buona accoglienza: appena entrato, ha fatto un giro tra gli stand, prendendo un caffè e firmando il libro degli ospiti del bar al centro della kermesse. Arrivando, aveva sottolineato come non fosse "la prima volta che un presidente della Camera varca queste porte. E oggi qui sono stato invitato come Presidente della Camera, e andrò anche ad altre feste di altri partiti politici. Ma mi fa molto piacere essere qui e dibattere. Un segnale? Credo che quando ti arriva l'invito di un partito politico e tu sei presidente della Camera sono inviti che vanno accettati e poi parliamo francamente di tutti i temi". E ha aggiunto: "Io sono contento se i militanti, i partecipanti del Pd sono felici di avere il presidente della Camera qui e poter parlarci perché sono anche il presidente loro e di tutti gli italiani. Sarei andato anche a una festa della Lega? Certo, oggi andrei alla festa di tutti i partiti".

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