Diciotti, scesi tutti i migranti. Di Maio: "Governo è stato compatto"

Cronaca

A 5 giorni dall'attracco al porto di Catania, sono sbarcati i 137 migranti a bordo di nave. Verranno distribuiti tra Chiesa Italiana - un centinaio - Albania e Irlanda, una ventina ciascuno. Salvini indagato assieme al suo capo di gabinetto replica: "Vergogna"

Termina l'odissea dei migranti della Diciotti. È iniziato poco prima della mezzanotte e un quarto lo sbarco dei 137 migranti scesi uno dopo l'altro dalla nave della Guardia costiera, ormeggiata al porto di Catania per 5 giorni. Ma sul pattugliatore sono rimasti complessivamente ben dieci giorni. Intanto il ministro Salvini è indagato, assieme al suo capo di gabinetto. Dovrà rispondere di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Gli atti sono stati trasferiti al Tribunale dei ministri. Il capo del Viminale definisce una vergogna l'indagine: “Difendo i confini del Paese, non ci fermeranno”. Sul caso interviene anche il ministro del Lavoro e vicepremier Di Maio che dice: "Il governo è stato compatto, abbiamo fatto un gioco di squadra". Mentre Ivan Maffeis, portavoce della Cei, spiega a Sky TG24: "Non si può fare politica sulla pelle dei poveri".

Le operazioni di sbarco

Le operazioni di sbarco si sono svolte con molta serenità e sollievo sulla banchina, sia tra i migranti, sia tra le forze dell'ordine e il personale di assistenza. E sotto gli occhi della Guardia costiera (43 i militari che hanno condiviso a bordo la sorte dei profughi) che ha gestito la complessa vicenda con grandi professionalità e umanità, come riconosciuto da tutti, e che ultimamente aveva sollecitato i ministeri e le procure perché si arrivasse a questo risultato, in considerazione della criticità della situazione. Nutrita sul molo la presenza della Croce rossa italiana. I migranti sono adesso in un centro di accoglienza di Messina in attesa delle destinazioni successive, in base alle disponibilità ottenute dal governo: una ventina in Albania, altrettanti in Irlanda, un centinaio preso in carico dalla Conferenza episcopale italiana, in base all'accordo con il Viminale.

Salvini indagato

La decisione della procura di Agrigento di indagare Salvini è arrivata al termine della missione romana del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio che ha trasmesso gli atti alla procura di Palermo per il successivo passaggio "al tribunale dei ministri della stessa citta'". Tale procedura di "legge costituzionale 16/1/89 n. 1, permetterà, con tutte le garanzie e le immunità previste dalla medesima legge, di sottoporre ad un giudice collegiale specializzato le condotte poste in essere dagli indagati nell'esercizio delle loro funzioni, uno dei quali appartenente ai qualificati soggetti indicati all'articolo 4 della norma costituzionale. Ogni eventuale negativa valutazione delle condotte di cui sopra - spiega - dovra' essere sottoposta alla autorizzazione della competente Camera". "Non ho paura di nulla, ha scritto su Twitter Salvini: “Indaghino, mi interroghino, mi arrestino. Io sono fiero di battermi per difendere i confini, tutelare la sicurezza degli italiani e proteggere il futuro dei nostri figli".

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