Il presidente del Consiglio ha inoltre annunciato che saranno subito stanziati 5 milioni di euro per le immediate necessità e che verrà nominato un commissario ad hoc: stato d’emergenza decretato per 12 mesi. La società: dimostreremo di aver adempiuto agli obblighi
Revoca della concessione ad Autostrade (COME FUNZIONA) per l’Italia, stato d’emergenza di 12 mesi, 5 milioni di fondi per i primi interventi. Sono queste le misure decise nel Consiglio dei ministri straordinario, convocato a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova. (GLI AGGIORNAMENTI) Lo ha annunciato durante una conferenza stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dando quindi seguito a quanto dichiarato in giornata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e dal vicepremier Luigi Di Maio. Parole a cui ha - nuovamente - replicato Autostrade per l'Italia, che si è detta fiduciosa di poter dimostrare di aver adempiuto agli obblighi di concessionario e ha poi annunciato: siamo pronti a ricostruire il ponte in 5 mesi dalla piena disponibilità delle aree interessate. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sul suo blog ha chiesto al Governo di "rivedere tutte le grandi opere" e di restituire allo Stato le concessioni.
Conte: revocheremo concessione Autostrade
"Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade", ha confermato il premier Giuseppe Conte, dando seguito a quanto dichiarato dai ministri Di Maio e Toninelli nel pomeriggio.
Stato d’emergenza per 12 mesi
E’ stato decretato lo stato di emergenza per 12 mesi per gli eventi di ieri: lo ha detto il premier Giuseppe Conte dopo il consiglio dei ministri straordinario a Genova. "Erano collegati tutti i ministri meno due per impedimento personale. Abbiamo voluto dare a questa riunione un valore simbolico" ha detto Conte. Il Governo ha inoltre stanziato 5 milioni per i primi interventi urgenti.
L’incontro con il procuratore
"Ho incontrato il Procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, e mi ha dato garanzia che disporrà che siano rimossi i cumuli di macerie per mettere in sicurezza i luoghi e permettere il ripristino delle infrastrutture. Cercheremo di mettere in sicurezza, come governo, i tronconi del ponte rimasti". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte.
"Esigenze investigative a parte, prima si muovono le macerie, prima potremmo fornire soluzioni viarie", ha detto ancora il premier che ha rilanciato il "grande piano di monitoraggio delle infrastrutture che metteremo subito in piedi per garantire massima sicurezza e serenità alla popolazione".
La replica di Autostrade: dimostreremo di aver adempiuto agli obblighi
Poco dopo la conferenza del premier, è arrivata la risposta della società in una nota: “ In relazione all’annuncio dell’avvio della procedura di revoca della concessione, Autostrade per l’Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi. E’ una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo.
Autostrade per l’Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo.
Autostrade: pronti a ricostruire il ponte in 5 mesi
"Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree". Lo si legge in una nota della società, che fa sapere che "continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo".
Il costo dell’eventuale revoca della concessione
L'eventuale revoca della concessione ad Autostrade comporterebbe un risarcimento alla società che, secondo stime di fonti finanziarie citate da Ansa, sarebbe intorno ai 15-20 miliardi. La convenzione prevede che il concessionario ha diritto ad "un indennizzo/risarcimento a carico del Concedente in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione". L'indennizzo "sarà pari ad un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di recesso, revoca o risoluzione del rapporto, sino alla scadenza della concessione", nel 2038.
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