Il premier, intervistato dal Fatto Quotidiano, spiega di aver inviato una seconda lettera a Tusk e Juncker in cui espone le sue richieste sulla questione migratoria. Burxelles dovrà mediare con i governi per la suddivisione di chi sbarca in Europa
La suddivisione dei migranti in Europa deve diventare "una prassi", e deve essere affidata "non più alle nostre telefonate ai partner, ma a un gabinetto o comitato di crisi sotto l'egida della Commissione Ue, che poi si faccia mediatrice con i vari governi". A dirlo, intervistato dal Fatto Quotidiano, è il premier Giuseppe Conte che spiega di aver avanzato la richiesta nella seconda lettera scritta martedì a Juncker e Tusk (LO SPECIALE MIGRANTI). ll presidente del Consiglio fa riferimento a quanto accaduto tra il 15 e il 16 luglio, con la ripartizione dei migranti sbarcati in Italia a Pozzallo tra diversi Stati membri dell’Unione.
Il ruolo dei Paesi extraeuropei
Per Conte, "se altri Paesi extraeuropei accetteranno di creare non hotspot, ma 'centri di protezione' per esaminare le richieste di asilo, i veri profughi che avranno diritto di venire in Europa potremo portarli noi con corridoi umanitari, stroncando il traffico degli scafisti". Il premier ha poi spiegato di essere anche al lavoro per stabilizzare la Libia. "Vedrò anche Haftar. In autunno organizzerò qui in Italia una conferenza sulla Libia". E specifica: "A Macron l’ho detto fin dal G7: l’obiettivo non sono le elezioni in Libia entro dicembre, ma la stabilizzazione del Paese: senza le elezioni possono diventare un boomerang".
Fisco: due aliquote e no tax area, riforma "rivoluzionaria"
Il premier si è poi soffermato anche sul Fisco. "Abbiamo in cantiere una riforma organica, direi rivoluzionaria, basata su due aliquote e una no tax area, consentiremo a chi ha col fisco pendenze senza colpa di azzerarla", ha spiegato. "Giuro che non ci saranno condoni", ha assicurato, spiegando anche che "la Costituzione impone giustamente la progressività fiscale e noi la rispetteremo".