Il vicepremier, dopo l’incontro al ministero del Lavoro tra i rappresentanti dei lavoratori, delle piattaforme digitali, dei sindacati e delle imprese, ha parlato anche di “compenso minimo orario, tutele e diritto a non dipendere da un algoritmo”
"Da questo tavolo è emersa la volontà di lavorare per un contratto collettivo nazionale". A dirlo è il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, al termine dell'incontro sui rider (CHI SONO) con i rappresentanti degli stessi lavoratori, delle aziende del food delivery, dei sindacati e delle imprese. Poi il vicepremier ha detto: “Riconvocheremo il tavolo questa settimana per arrivare ad un punto di caduta", ovvero a "un compenso minimo orario, un'assicurazione Inps e Inail, il diritto a non dipendere da un algoritmo e per questo va eliminato il punteggio reputazionale, e in generale un contratto che preveda chiari dettagli del rapporto lavorativo". Al tavolo, tra gli altri, c’erano anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, e il direttore per le relazioni industriali e il welfare di Confindustria, Pierangelo Albini.
Di Maio: “Contento di questo tavolo”
Il tema dei rider "è il simbolo di una generazione abbandonata", di persone che "non hanno neanche le tutele minime", ha ribadito Di Maio, confermando la strada della "concertazione". Il vicepremier ha poi ribadito che, se il tavolo di confronto non dovesse raggiungere l'obiettivo, la norma sarà inserita nel decreto Dignità nell'arco dei 60 giorni per la conversione del decreto stesso. "Sono molto contento di come sia andato questo tavolo, è solo l'inizio ma non era scontato", ha sottolineato Di Maio, aggiungendo di aver "trovato un grande contributo da parte di tutti quanti". Per il ministro si può "arrivare ad un contratto avveniristico".
Aziende: "Insostenibile la subordinazione" dei rider
A parlare per le aziende di consegna del cibo a domicilio è Gianluca Cocco, ad di Foodora Italia, secondo cui è "insostenibile la subordinazione" dei fattorini. Intervenuto a Sky TG24 Economia, dopo l’incontro con il ministro, ha aggiunto che "inizierà un tavolo di concertazione in cui si discuteranno le singole tutele che noi abbiamo già indicato come tutele minime ".
Soddisfatti i sindacati
Per il segretario della Uil, Barbagallo, “oggi si è fatto il primo passo. Il ministro ha detto che ci sono 60 giorni di tempo prima della conversione in legge del decreto dignità, speriamo di usarne meno per trovare una risposta per questi giovani anche sul tema della salute e della sicurezza”. Di incontro “positivo” ha parlato anche la numero uno della Cisl, Furlan.
Gli impegni di Di Maio con i rider
Il vicepremier Di Maio aveva incontrato i rider come primo atto del suo insediamento come ministro del Lavoro il 4 giugno. Lo scorso 18 giugno aveva aperto a un tavolo di confronto tra i fattorini che in bici fanno le consegne a domicilio e delle aziende digitali con l'obiettivo di arrivare al "primo contratto nazionale della gig economy". La proposta di Di Maio aveva soddisfatto tutte le parti in causa, al punto che pochi giorni dopo, il 29 giugno, alcune aziende che fanno parte della cosiddetto gig economy, in vista dell’incontro di oggi al ministero, avevano annunciato una “Carta dei valori” del food delivery "per sottoscrivere il proprio impegno a garantire le tutele ritenute fondamentali per i propri rider".