Dopo le polemiche sul suo nome il principale candidato di Lega e M5S al ministero del Tesoro replica con un comunicato: "Le mie posizioni sono quelle contenute nel contratto di governo, con piena attuazione del trattato di Maastricht"
“Voglio un Europa diversa, più forte, ma più equa”. Paolo Savona, l’economista 81enne, principale candidato alla poltrona del Tesoro in un governo Lega – M5S replica alle polemiche di questi giorni sul suo nome e rassicura sulle sue posizioni in tema di Ue (CHI È).
Rassicurazioni sull'Ue
“Le mie convinzioni sono note, sono quelle contenute nel contratto di governo, con piena attuazione del trattato di Maastricht” scrive nel documento pubblicato attraverso il sito “scenarieconomici.it”. Savona spiega di non essere mai intervenuto in questi giorni nella “scomposta polemica che si è svolta sulle mie idee in materia di Unione Europea” perché “chiaramente espresse” in precedenza ma di sentire il dovere di farlo per “rispetto delle istituzioni”.
Il programma di Savona
Sono 5 i punti che l’economista elenca per spiegare le priorità della sua azione qualora andasse a occupare la casella dell’Economia nell’esecutivo giallo-verde: “Creare una scuola europea di ogni ordine e grado per pervenire a una cultura comune che consenta l'affermarsi di consenso alla nascita di un'unione politica. Assegnare alla BCE le funzioni svolte dalle principali banche centrali del mondo per perseguire il duplice obiettivo della stabilità monetaria e della crescita reale. Attribuire al Parlamento europeo poteri legislativi sulle materie che non possono essere governate con pari efficacia a livello nazionale. Conferire alla Commissione Europea il potere di iniziativa legislativa sulle materie di cui all'art. 3 del Trattato di Lisbona. Assegnare al Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo compiti di vigilanza sulle istituzioni europee per garantire il rispetto degli obiettivi e l'uso dei poteri stabiliti dai nuovi accordi".
Su debito azione di governo mirata a riduzione
Savona cita più volte il contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Sulle "preoccupazioni espresse nel dibattito sul debito pubblico e il deficit" scrive nel comunicato rimandando al paragrafo 8 di pagina 17 del Contratto "l'azione del Governo sarà mirata a un programma di riduzione non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità - politiche che si sono rivelate errate ad ottenere tale obiettivo - bensì per il tramite della crescita del Pil, da ottenersi con un rilancio della domanda interna sia della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni".
Il caso Savona e l'ira di Salvini
Il nome di Savona è uno dei nodi principali da sciogliere per la formazione del nuovo esecutivo. A suscitare perplessità, in Italia e all'estero, proprio alcune sue convinzioni "antieuropeiste". Salvini e Di Maio lo hanno però sempre considerato un tassello fondamentale della potenziale squadra di governo, suscitando anche l'irritazione del presidente Mattarella su presunti "diktat". "Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani", è stata la risposta social di Salvini. Sulla questione è intervenuto anche il pentastellato Alessandro Di Battista ("Il presidente della Repubblica ha tutto il diritto di voler concordare alcuni ministri con il presidente del Consiglio incaricato, ma porre veti sul ministro dell'Economia, malgrado il curriculum eccellente che vanta il dottor Savona lo trovo, da cittadino, assolutamente inaccettabile")