Governo, Salvini: o si parte o al voto. Di Maio: 24 ore per chiudere

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Nuovo governo, aut aut del leader della Lega: "O si parte o si torna alle urne". Concorde il capo politico del M5s: "O si chiude in 24 ore o mai più". Oggi Conte potrebbe salire al Colle con Savona nella lista dei ministri

"Un rischio di frattura con il Quirinale? L'unico rischio che vedo è un'ulteriore frattura tra i palazzi del potere e gli italiani. Se qualcuno rallentasse ancora questo processo di cambiamento facendo saltare 15 giorni di lavoro e sacrificio, sarei ancora arrabbiato". Il leader della Lega Matteo Salvini conferma la linea della fermezza e spiega che il suo partito ha già fatto "abbastanza passi indietro". Incalza: "O si parte o per noi basta, mi rifiuto di andare avanti ancora a trattare per settimane" e si prepara a consegnare la lista dei "suoi" ministri al presidente del Consiglio incaricato. Concorde Luigi Di Maio che dà un appuntamento elettorale a Terni in vista delle Comunali rilancia: "O si chiude questa partita del Governo entro le prossime 24 ore o non si chiude più". Resta da sciogliere il nodo principale, quello della nomina di Paolo Savona al dicastero dell'Economia: Carroccio e M5s sono compatti su questo nome, mentre il Quirinale è scettico (TOTOMINISTRI). Secondo indiscrezioni oggi però il premier incaricato Conte potrebbe salire al Colle con Savona nella lista dei ministri. Ma spunta anche l'ipotesi di un governo del Presidente per traghettare il Paese a nuove elezioni.

Di Maio: "Abbiamo aspettato già abbastanza"

"Abbiamo aspettato già abbastanza - ha affermato il leader del movimento M5S - e adesso è il momento di iniziare a lavorare per gli italiani". "Sono orgoglioso di quanto fatto negli ultimi 80 giorni. Sono orgoglioso di avere portato al Governo il nostro vero leader che è il programma elettorale votato da 11 milioni di italiani alle ultime elezioni". "Abbiamo un governo votato dal popolo dopo tanti anni, che non si basa sui voltagabbana e sui cambi di casacca - ha detto -. Questa è una novità, perché abbiamo visto di tutto. Stateci vicino perché se inizia, è appena iniziata. Abbiamo gente contro nei piani alti ma tanta gente che ci sostiene".

"Anche il Ministero della Giustizia al M5s"

"Il ministero dello Sviluppo economico e quello del Lavoro devono andare al Movimento 5 Stelle": ha aggiunto Luigi Di Maio a Terni. Ripercorrendo le fasi che hanno portato alla formazione del contratto di Governo, Di Maio ha sottolineato che "anche il ministero della Giustizia andrà al M5S".

Salvini su Savona: sarebbe 'no' a chi difende Italia

Proprio parlando della nomina di Savona, Salvini ha precisato: "Ci stupirebbe se ci fosse un 'no' a qualcuno la cui colpa sarebbe quella di difendere troppo l'interesse nazionale". Ma, prima, sui ministri aveva anche ricordato: "Per rispetto tanto del presidente del Consiglio quanto del presidente della Repubblica, i nomi li consegno al presidente del Consiglio incaricato per discuterne col presidente della Repubblica". Il segretario della Lega, inoltre, in giornata ha sentito sia Giuseppe Conte, impegnato alla Camera per risolvere l'impasse, sia Luigi Di Maio. Poi la riunione con i suoi in un incontro informale in via Bellerio. Mentre stamattina era arrivata la sua risposta, sui social, alle critiche internazionali delle ultime ore: "Giornali e politici tedeschi insultano: italiani mendicanti, fannulloni, evasori fiscali, scrocconi e ingrati. E noi dovremmo scegliere un ministro dell'Economia che vada bene a loro? No, grazie! #primagliitaliani", è stato il commento di Salvini. E ieri, sempre sulla questione Savona, aveva scritto su Facebook (incassando il "mi piace" di Luigi Di Maio): "Sono davvero arrabbiato".

Salvini a Renzi: "È stato archiviato"

Il segretario leghista è anche tornato su Matteo Renzi: "È stato archiviato dagli italiani. Chi ha devastato l'economia e le banche italiane dovrebbe avere il pudore di tacere". Le parole di Salvini sono una replica alle affermazioni dell'ex segretario del Pd che ha addebitato a lui e a Luigi Di Maio l'aumento dello spread: "Sale ai massimi dal 2013. Non pensate che sia una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita", ha scritto Renzi su Facebook. Mentre Maurizio Martina, da Twitter, ha attaccato: "State giocando sulla pelle del Paese per i vostri miseri interessi". "Già stasera daremo al presidente del Consiglio incaricato i nomi dei ministri della Lega che sono pronti a lavorare per il bene dell'Italia. Non è questione di nomi e cognomi ma di rispetto del voto degli italiani". 

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