Berlusconi di nuovo candidabile: ok del tribunale sorveglianza Milano

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Foto d'archivio: Ansa

A cinque anni dal divieto imposto dalla legge Severino, l'ex Cavaliere ha ottenuto la "riabilitazione". Se si votasse adesso, avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera o al Senato. Salvini: "Buona notizia per la democrazia". Schifani: "Fine di un calvario"

Silvio Berlusconi è di nuovo candidabile. L’ex cavaliere ha ottenuto dal tribunale di sorveglianza di Milano la "riabilitazione". Lo scrive il Corriere della Sera. Una decisione che di fatto cancella tutti gli effetti della condanna subita nell'ambito del processo sui diritti Mediaset nel 2013. Sentenza che aveva fatto scattare l'incandidabilità imposta dalla Legge Severino. Se in questo momento si dovesse andare alle urne, Berlusconi avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica. La procura generale di Milano ha la possibilità di ricorrere in Cassazione.

La sentenza

I giudici del Tribunale di Sorveglianza, a cui si erano rivolti gli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi l'8 marzo scorso, hanno deciso con un mese di anticipo rispetto al previsto. A guidarli un orientamento della Cassazione che prevede, anche in presenza di altre pendenze (in questo caso i processi per corruzione giudiziaria in seguito al processo Ruby da cui Berlusconi è stato assolto) la possibilità, una volta adempiute "le obbligazioni civili derivanti dal reato", di vedersene cancellati gli effetti con la riabilitazione che estingue le pene accessorie.  I giudici hanno anche tenuto conto del fatto che Berlusconi ha dato "prove effettive e costanti di buona condotta" e di essersi reinserito nella comunità rispettandone nei limiti del possibile le regole.

Berlusconi riabilitato

La riabilitazione cancella tutti gli effetti della condanna che aveva subito nel processo sui diritti tv Mediaset e l’incandidabilità imposta dalla legge Severino. Berlusconi è stato condannato definitivamente per frode fiscale il primo agosto 2013 dalla Corte di cassazione che ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Milano nel processo relativo ai diritti tv Mediaset e con essa i quattro anni di reclusione, tre dei quali erano stati però cancellati dal condono. Il resto della pena il Cavaliere l’ha espiata in affidamento in prova ai servizi sociali recandosi per quattro ore, un giorno alla settimana, nell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, hinterland milanese, dove ha svolto fino all’ 8 marzo del 2015 "attività di volontariato" a favore degli anziani ricoverati. 

L'accusa: "Valuteremo se opporci"

"Leggeremo e valuteremo", ha commentato il procuratore generale Roberto Alfonso. Il provvedimento, infatti, non è stato ancora trasmesso alla segreteria della Procura generale, dove dovrebbe arrivare lunedì. Ci sono 15 giorni di tempo per l'opposizione.

Salvini: buona notizia per la democrazia

"Berlusconi che torna candidabile è  una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia" ha affermato il leader della Lega, Matteo Salvini in una nota. “Dopo 5 anni giustizia è fatta” ha commentato invece la capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini.

Schifani: la fine di un calvario

“E’ una giornata particolare, attendevamo questo provvedimento [...] che prevede la possibilità di una riabilitazione e quindi la riacquisizione dei diritti di elettorato attivo e passivo decorsi i 3 anni dall’esecuzione della pena”, ha detto l’ex Presidente del Senato, Renato Schifani, a Sky TG24. “Berlusconi trattato giustamente e correttamente come un normale cittadino e naturalmente la fine di un calvario che lo ha portato alla incandidabilità”. “Altra vicenda - ha precisato Schifani - è il ricorso a Strasburgo che tocca secondo noi la ingiusta applicazione della Severino in chiave retroattiva”.

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