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Chi è Maria Elisabetta Casellati, la nuova presidente del Senato

Politica
Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato (getty)

L'esponente di Forza Italia è stata eletta alla terza votazione con 240 preferenze. Avvocato, nata a Rovigo nel 1946, è la prima donna a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo Madama. È stata sottosegretario alla Salute e alla Giustizia

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È la prima donna a sedere sullo scranno più alto di Palazzo Madama. Maria Elisabetta Casellati è la nuova presidente del Senato per la XVIII legislatura, eletta alla terza votazione con 240 preferenze. Nata a Rovigo nel 1946, è un avvocato, laureata in giurisprudenza e in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense di Roma. E’ stata eletta senatrice alle scorse elezioni del 4 marzo (LO SPECIALE) nella fila di Forza Italia. È alla sua sesta legislatura, sempre nel centrodestra e più volte ha ribadito di essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Dal 2014 al 2018 è stata membro del Consiglio superiore della magistratura. Nel 2005, quando era sottosegretario alla Salute, è stata al centro di una polemica per l'assunzione della figlia a capo della sua segreteria. 

In Forza Italia fin dall'inizio

La Casellati ha aderito a Forza Italia sin dal 1994, anno di fondazione del partito di Silvio Berlusconi, ed è subito stata eletta parlamentare al Senato. Tranne che alle elezioni del 1996 è sempre stata riconfermata. È stata componente del collegio nazionale dei probiviri del partito e dirigente nazionale del dipartimento Sanità. Ha ricoperto anche la carica di vice dirigente nazionale dei dipartimenti di Forza Italia. Nel 2009, con la nascita del Popolo delle Libertà, vi ha aderito, per poi tornare in FI quando, nel 2013, si è conclusa l’esperienza del partito unico del centrodestra.

Gli incarichi istituzionali

La neo presidente del Senato dal 2004 al 2006 è stata sottosegretaria alla Salute. Dal 2008 al 2011, invece, ha ricoperto la stessa carica al ministero della Giustizia. In tutti e due i casi, sempre con Berlusconi alla presidenza del Consiglio. Nella scorsa legislatura, il 21 marzo 2013 la Casellati è stata eletta nel Consiglio di Presidenza del Senato come segretario d’aula. Sempre nella passata legislatura ha svolto il ruolo di capogruppo di Forza Italia nella giunta delle elezioni e del regolamento e della I commissione Affari Costituzionali del Senato.

Nel 2005 le polemiche per l’assunzione della figlia

Nel suo periodo come sottosegretario alla Sanità, con Girolamo Sirchia ministro, la Casellati è stata al centro di polemiche per l'assunzione della figlia, Ludovica Casellati, a capo della sua segreteria. All'epoca, era il 2005, la vicenda emerse sul Corriere del Veneto, con un'intervista a Ludovica, rilanciata dal Corriere della Sera, seguita da un no comment dell'allora sottosegretario. Il ruolo fu ricoperto fino a maggio 2006 nel corso del terzo governo Berlusconi. La figlia Ludovica è stata una delle prime persone che la neo-presidente del Senato ha chiamato subito dopo la nomina a Palazzo Madama. "Sono riuscita a parlare con lei solo pochi secondi e mi ha detto che era molto emozionata", ha raccontato Ludovica. Che ha anche manifestato con un post condiviso sui social tutta la sua gioia: "Per affrontare le salite più dure mi hanno insegnato che ci vuole preparazione, strategia, costanza e .....gambe!! Ti sto festeggiando così grande mammina!!", ha scritto mentre era in bici per le strade di Montalcino, in provincia di Siena.

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Favorevole alle case chiuse

La neo presidente del Senato è da sempre favorevole alla riapertura delle case chiuse, in quanto convinta sostenitrice del fallimento della legge Merlin. Diverse le sue battaglie in difesa dei diritti delle donne, dalle quote rosa e per l'approvazione della legge sullo stalking. Eletta in Veneto, molto attiva sul territorio, ha creato quando era sottosegretario alla Salute, un suo angolo nel mercato di Padova, con tanto di banchetto, per stringere un rapporto diretto con i cittadini. Casellati, più volte, è scesa in campo a difesa di Sivlio Berlusconi e ha definito il caso Ruby “un’ingiustizia ad personam”.