Elezioni 2018, Di Maio presenta i ministri: lunedì rideremo noi

Politica
Luigi Di Maio (Ansa)

"Ci deridono ma lunedì, quando avremo il 40%, rideremo noi", dice il candidato premier del M5s da Roma. In tutto 18 i membri dell'esecutivo ombra, tra cui 4 donne. All'Istruzione Giuliano, firmò appello per la Buona scuola. Grillo: finita l'era del vaffa. LO SPECIALE

Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento 5 Stelle all’election day del 4 marzo (LO SPECIALE), ha presentato la sua squadra di governo in caso di vittoria alle urne, dopo i primi nomi fatti trapelare negli ultimi giorni. Si tratta di una squadra di 18 persone (Di Maio compreso) che vede pochi politici al suo interno. "Non è un governo ombra ma un governo alla luce del sole", ha detto Di Maio dal palco di Roma. Intanto il fondatore del M5s Beppe Grillo ha annunciato che "l'era del vaffa è finita".

La lista dei ministri a 5 stelle

Dal palco della convention di Roma, Di Maio ha presentato uno ad uno i membri del suo ipotetico governo. Riccardo Fraccaro, deputato M5s e tra gli esponenti più vicini al candidato premier, è stato designato come ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. La professoressa Emanuela Del Re, invece, è la designata per il ministero degli Esteri. La criminologa Paola Giannetakis è stata scelta per gli Interni. Salvatore Giuliano e Armando Bartolazzi sono stati scelti dal M5S rispettivamente per il ministero dell'Istruzione e per quello della Sanità. Filomena Maggino, docente di statistica sociale all'Università La Sapienza di Roma, è stata indicata per il ministero per la qualità della vita e il benessere delle famiglie, una novità che il Movimento vuole introdurre. Mauro Coltorti, docente di Scienze fisiche e ambientali a Siena e geomorfologo è la perosona indicata dal M5s per il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Andrea Roventini, professore alla Scuola superiore di Sant'Anna di Pisa, potrebbe essere ministro dell’Economia e Finanza. Alla Cultura, il nome che ha fatto Di Maio è quello di Alberto Bonisoli, esperto nei settori innovativi, manager e direttore del Napa di Milano. Il deputato M5S Alfonso Bonafede è stato indicato come ministro della Giustizia. Alla Difesa, invece, il Movimento propone Elisabetta Trenta che, nelle sue attività, annovera quella di consigliere politico nella missione "Antica Babilonia" in Iraq. A questi si aggiungono Sergio Costa all'Ambiente, Lorenzo Fioramonti allo Sviluppo Economico, l'ex campione olimpico di nuoto, Domenico Fioravanti, allo Sport, Pasquale Tridico al Lavoro, Giuseppe Conte alla Pubblica amministrazione e Alessandra Pace all'Agricoltura, che erano stati annunciati con anticipo da Di Maio.

Giuliano, il possibile ministro ex sostenitore della Buona Scuola

Intanto hanno suscitato polemiche le parole del potenziale ministro dell’Istruzione del M5s, Salvatore Giuliano, che ha detto: "La riforma della Buona Scuola non è tutta da buttare". Il preside dell’Istituto Majorana di Brindisi ha un passato da sostenitore convinto della riforma. Al punto da aver anche firmato un appello pubblico in difesa del provvedimento e, nel 2015, si era opposto alla mobilitazione dei sindacati. "Pur riconoscendo che il DDL 2994 Giannini-Madia-Padoan sia suscettibile di elementi migliorativi e di chiarimenti interpretativi ne difendiamo con forza l'impianto e il coraggio con il quale interviene a riformare la scuola con l'obiettivo di rinnovarla e renderla rispondente ai bisogni della società complessa", recitava l’appello firmato da Giuliano. Del potenziale ministro dell'Istruzione del M5s ha parlato anche il segretario del Pd, Matteo Renzi: Giuliano "è un nostro amico, è un consulente della Giannini e della Fedeli. E' un preside, anche bravo, che ci ha aiutato a scrivere la riforma della Buona scuola. In tanti momenti, anche di polemiche e insulti, lo ricordo darmi il sostegno pubblico: 'presidente sono con lei, vada avanti'", ha detto il segretario dem.

La presentazione di Di Maio

“Quest'idea è nata nel 2014 da Gianroberto Casaleggio, e lo disse durante la campagna delle Europee. Qualcuno ci ha deriso per questa scelta, ma rideremo noi lunedì quando probabilmente gli italiani ci porteranno al 40%", ha detto Di Maio. "Noi oggi fissiamo un nuovo benchmark per i ministeri, sarà difficile sostituirli con uomini di partito, con uomini di apparato", ha spiegato il candidato grillino. "La nostra proposta ha una guida politica, non tecnica. Ed ha persone al suo interno che quando agiranno si chiederanno cosa è meglio per i cittadini", ha detto il candidato premier del M5s. “Stiamo facendo una cosa mai fatta nella storia della Repubblica come presentare una proposta di squadra di governo prima delle elezioni. Le persone che presento oggi non sono patrimonio di una forza politica ma del paese, sono persone in linea con i valori in cui abbiamo creduto in tutti questi anni. Io sono orgoglioso delle eccellenze che sto per presentarvi".

Grillo: “L’era del Vaffa è finita”

Nella mattina, in casa M5s, ha parlato anche Beppe Grillo: "L'istruzione, la scuola dell'obbligo, io che ho parlato per tutta la vita ho speso, 60 mila parole al giorno, per 40 anni, capisco che il senso delle parole, che sono inutili, a volte provocatorie, a volte deformi, a volte violente, il mio Vaffa, forse è finita l'epoca del Vaffa ma comunque ho cercato di capire, di essere curioso, di capire, Dio mio, capire", ha detto. E poi ha aggiunto: "Qual è la verità? Sto impazzendo, sto impazzendo, fate veloce a fare un governo perché io sto impazzendo".

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