Boldrini: "La violenza sulle donne è uno sfregio per tutti noi"

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(Foto Ansa)

La presidente della Camera è intervenuta a Montecitorio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Caso Weinstein in Italia non ha avuto lo stesso effetto”. In Aula anche Maria Elena Boschi. Gentiloni. “Paese civile unito per dire basta”

La violenza sulle donne è una “vergogna” e “l’Italia civile si unisce per dire basta”. È questo il messaggio lanciato su Twitter dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ma ad intervenire in occasione della ricorrenza sono state anche la presidente della Camera Laura Boldrini, all'evento “In quanto donna” nell'Aula di Montecitorio, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. Inoltre, ha annunciato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, parte oggi un flash mob virtuale che farà viaggiare per 16 giorni il colore arancione attraverso tutta la rete estera della Farnesina per rispondere all'appello dell'Onu “Orange the world”, la campagna dedicata alla lotta contro gli abusi sulle donne.

Boldrini: “In Italia uccisa una donna ogni due giorni e mezzo”

“La metà delle donne che vengono uccise sul pianeta sono uccise per femminicidio. Sono uccise, cioè, in quanto donne e per mano di chi dovrebbe amarle - ha detto Laura Boldrini alle 1.400 donne presenti all’evento “'In quanto donna” a Montecitorio - In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni e mezzo. Lo dice l'Istat”. Secondo la presidente della Camera, “se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione”. “Ma sbaglia - aggiunge Boldrini - chi pensa che la violenza sia una questione che riguarda esclusivamente le donne. No, riguarda il paese e sfregia tutta la nostra comunità. Questo fa la violenza: non è una questione di donne, è una questione che riguarda tutto il paese".

“Le leggi non bastano”

Laura Boldrini ha parlato anche del recente scandalo sessuale che ha coinvolto il produttore americano Harvey Weinstein: “Il caso Weinstein ha scoperchiato la vergogna" delle molestie nel luogo di lavoro "in un mondo glamour e patinato come quello del cinema americano. In Italia non ha avuto certo lo stesso effetto. Nel nostro Paese questo tema fatica ad affermarsi”. Le donne, secondo la presidente della Camera, “tendono a non denunciare le molestie, e purtroppo in molti casi nemmeno le violenze e gli stupri, perché temono di non essere credute, temono di perdere il lavoro”, ma “sappiamo trovare la forza di rialzarci e parlare pubblicamente delle violenze subite. E il Paese non può ignorarci più". Il problema è “culturale. Le leggi non bastano”, dice Laura Boldrini. “Ecco perché è fondamentale agire contro la violenza andando alle radici: impegnarsi sul piano educativo e già in tenera età, insegnando ai bambini e alle bambine la parità di genere, il rispetto per le donne e per la loro libertà".

Boschi: “Legislatura attiva sul tema”

Seduta ai banchi del governo ad ascoltare Laura Boldrini c’era anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, che oggi è intervenuta sul tema in una video intervista alla Stampa: “Questa è stata una legislatura molto fertile da questo punto di vista. Siamo partiti con la ratifica della Convenzione di Istanbul e siamo andati avanti, con i governi Renzi e Gentiloni, affinché quei principi fossero messi in pratica attraverso il piano nazionale antiviolenza". Boschi sottolinea come siano state messe al centro “le politiche abitative e politiche che facilitino l'inserimento nel mondo del lavoro per le vittime di violenza”, ma riconosce che “l’ultimo scorcio di legislatura forse non consentirà di mettere mano a tutti questi punti”. Tuttavia, aggiunge il sottosegretario, “credo che riusciremo a portare a casa la norma che esclude l'estinzione del reato di stalking con risarcimento economico e mi auguro anche la legge che tutela gli orfani dei crimini domestici”.

Il flash mob di Farnesina e Onu

Sarà invece un flash mob virtuale di 16 giorni quello annunciato da Angelino Alfano che vedrà viaggiare il colore arancione attraverso tutta la rete estera della Farnesina per rispondere all'appello dell'Onu “Orange the world”, la campagna dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. "È un tema che mi sta molto a cuore - afferma il ministro degli Esteri - e sul quale ho personalmente lavorato da ministro della Giustizia e da ministro dell'Interno”. E spiega che l’iniziativa sarà “un filo che si snoderà dalla giornata mondiale contro la violenza di genere fino al 10 dicembre, giorno dedicato dalle Nazioni Unite ai diritti umani. Tutte le sedi consolari e diplomatiche italiane interverranno sui social per richiamare l'attenzione sull'iniziativa che quest'anno si mobilita sul tema Leave no one behind: end violence against women and girls”. Nei sedici giorni di mobilitazione i monumenti simbolo delle città europee e del mondo si tingeranno di arancione circondati da marce, raduni e concerti.

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