Referendum, Zaia chiede Statuto speciale per Veneto. No del governo
PoliticaDopo il successo della consultazione per l’autonomia, il governatore rilancia l’ipotesi di un disegno di legge per trasformare la sua regione da ordinaria a speciale. Il sottosegretario Gianclaudio Bressa la ritiene “una proposta non ricevibile”
A poche ore dal risultato definivo del referendum per l’autonomia, Luca Zaia chiede che il Veneto diventi una Regione a Statuto Speciale. Un’ipotesi non prevista dalla consultazione e subito bloccata da Roma. Il botta e risposta tra il governatore veneto e l’esecutivo di Palazzo Chigi sembra essere solo l’inizio della trattativa che li vedrà seduti al tavolo nei prossimi mesi.
Zaia: chiesto Statuto speciale
"Abbiamo approvato all'unanimità in giunta straordinaria tre punti all'ordine del giorno”, ha spiegato il governatore del Veneto Luca Zaia a poche ore dal voto che in Veneto ha visto il Si stravincere con il 98% delle preferenze e l’affluenza attestarsi vicino al 60%. La giunta straordinaria indetta dopo che il risultato era ufficiale ha approvato tre delibere: una proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento, la costituzione di una “Consulta per l'autonomia del Veneto” che chiamerà tutti ad esprimere pareri e infine un disegno di legge per l'autonomia speciale che completa le richieste d'autonomia. Zaia ha spiegato che si tratta "del disegno di legge più breve della storia, ha infatti un solo articolo e chiede di inserire nell'elenco delle Regioni a Statuto Speciale dopo le parole Val d'Aosta la dicitura 'e il Veneto’”.
Zaia: Statuto speciale è risposta a istanze
Il verbale di giunta riporta le parole di Zaia: "Si ritiene di dover dare una concreta risposta alle istanze del Veneto emerse negli ultimi anni: riconoscere anche al Veneto i privilegi di cui godono le regioni a Statuto speciale rispetto a quelle a Statuto ordinario, presentando una proposta di legge costituzionale volta a riconoscere il Veneto come Regione Autonoma a Statuto Speciale". In pratica il disegno di legge voluto da Zaia chiede una modifica del primo comma dell'articolo 116 della Costituzione aggiungendo dopo le parole "la Valle d'Aosta/Vallee d'Aoste" la frase "e il Veneto". "L'innovazione proposta - ha aggiunto Zaia - vuole offrire una risposta concreta alle esigenze della popolazione veneta emerse in tema di autonomia e federalismo negli ultimi anni. La specialità da riconoscere, conseguentemente alla modifica costituzionale chiesta con la proposta, comporterà la predisposizione di un nuovo 'Statuto speciale' per il Veneto”.
Bressa, proposta Zaia è provocazione
La replica da Roma non si è fatta attendere. “Siamo pronti ad aprire un tavolo subito ma la condizione di partenza è che le Regioni approvino una legge in attuazione dell'articolo 116 della Costituzione" per chiedere autonomia differenziata, ha spiegato il sottosegretario Gianclaudio Bressa. "Il problema è che oggi Zaia ha fatto approvare in giunta una proposta di modifica costituzionale per inserire il Veneto tra le Regioni a statuto speciale. È una proposta non ricevibile dal governo, semmai di competenza del Parlamento". Bressa ha aggiunto che il governo “è disponibile comunque a incontrare tutti e fare un tavolo con tutti. Ma non possiamo aprire il tavolo sulla base della legge proposta oggi da Zaia, perché prevede una modifica costituzionale per aggiungere il Veneto alle Regioni a statuto speciale”.