Il leader di Campo progressista parla a Roma in una giornata dedicata a temi ambientali: “Una risposta a chi dice che litighiamo sempre e non parliamo di contenuti”. “Non basta dire cose di sinistra, bisogna farle”, aggiunge. E ancora: “Sburocratizziamo il Paese”
“Dobbiamo essere discontinui con il passato senza vendere sogni”. Giuliano Pisapia, leader di Campo progressista, interviene al mercato centrale di Roma Termini in una giornata dedicata a temi ambientali. “Io dico che non basta dire cose di sinistra, bisogna farle. Noi le abbiamo fatte, ne vogliamo fare ancora di più. Il tema dell'ambiente è di sinistra”, ha dichiarato.
“Risposta a chi dice che non parliamo di contenuti”
Pisapia ha indicato l’ambiente tra i “nostri temi principali”. “Questa giornata di Roma mi ha particolarmente appassionato, perché direi un falso se dicessi che sono sempre stato un ambientalista”, ha confessato. E ha aggiunto: “Questo momento di riflessione è una risposta a chi dice che litighiamo sempre e non parliamo di contenuti. Noi vogliamo lavorare e impegnarci con un campo progressista che sia largo, che unisca ambientalismo e civismo, realtà fondamentali per il nostro futuro. Io ci credo, non vogliamo sbandare. Dico quello che ho detto anche a Milano, quando fui eletto sindaco: se sbagliamo strada tirateci per la giacchetta”.
“A Milano ho dimostrato che le cose si possono fare”
“La discussione sull'ambiente – ha detto ancora Pisapia – non è strumentale, noi ci crediamo veramente. Ho preso molti appunti e studierò anche a casa. Il Parlamento non si è occupato di questi temi, ed è vero, ma tante amministrazioni locali sì”. L’ex sindaco di Milano ha poi raccontato i “notevoli passi avanti: penso alla raccolta differenziata, il tema degli orti urbani, le zone verdi, l'impegno sul referendum sull'acqua pubblica”. “Milano è uno dei posti dove l'acqua costa di meno. A Milano ho dimostrato con la concretezza dei fatti che le cose si possono fare”, ha aggiunto.
“Bisogna sburocratizzare il Paese”
Pisapia ha parlato anche del recente incontro con il premier Paolo Gentiloni. “Quando siamo andato da Gentiloni a parlare delle richieste per la manovra economica, richieste ragionevoli senza barattare nulla in cambio e che riguardano l’intero Paese, non ho parlato solo di povertà e di diritto alla salute - ha spiegato -. Ma ho detto anche una cosa: in Italia nei prossimi 15 anni sono stati finanziati oltre 100 miliardi di euro per le opere pubbliche. Però questi soldi sono bloccati dalla burocrazia e interessi personali. Allora ho chiesto a Gentiloni che dobbiamo mettere delle piccole regole per sburocratizzare il Paese. La burocrazia più che facilitare crea le difficoltà”.