Ballottaggio elezioni comunali 2017:a Taranto vince il centrosinistra

Politica
Gli sfidanti al ballottaggio a Taranto Stefania Baldassarri e Rinaldo Melucci (foto dai profili Facebook dei candidati)

Rinaldo Melucci è il nuovo sindaco del comune pugliese. Sconfitta la candidata del centrodestra Stefania Baldassari al termine di una tornata elettorale incentrata sull'Ilva. - SPECIALE ELEZIONI - LIVEBLOG - I RISULTATI

Rinaldo Melucci, candidato del Partito Democratico, è  il nuovo sindaco di Taranto. L'imprenditore raccoglie l'eredità di Ippazio Stefàno, per due mandati primo cittadino della città pugliese in quota Sinistra Italiana. A Stefania Baldassarri non è bastato il miglior risultato (22,73% ) raggiunto nel primo turno. Circa un migliaio i voti di differenza tra i candidati 26.913 pari al 50,91% delle preferenze per il neo-sindaco eletto, 25.955 per la sfidante del centrodestra. Tra i fattori decisivi anche l'affluenza registrata al ballottaggio, crollata al 32,87% dal 58,51% del primo turno. (Lo speciale elezioni)

I due candidati al ballottaggio

Al primo turno il miglior risultato era stato ottenuto da Stefania Baldassari del centrodestra, che al primo turno dell'11 giugno aveva ottenuto 20.873 voti pari al 22,27% delle preferenze. L'ex direttrice della casa circondariale di Taranto, ppoggiata da otto liste capeggiate da Forza Italia, che per l'occasione ha concesso il cambio di simbolo in Forza Taranto, e da Direzione Italia, la formazione di Raffaele Fitto, che sostiene la candidata come Direzione Taranto. Il Partito democratico presentava invece, insieme ad altre sei liste l'imprenditore, Rinaldo Melucci che ha raggiunto il ballottaggio del 25 giugno con 16.799 voti, pari al 17,92% dei Tarantini aventi diritto. Sulla sua candidatura sono confluiti anche gli appoggi di Psi, centristi, il Campo progressista di Giuliano Pisapia e quattro liste civiche.

 

Il tema centrale: l'Ilva

Rilevata lo scorso 5 giugno dal gruppo ArcelorMittal-Marcegaglia, l'Ilva, l'acciarieria più grande d'Europa, è stata fin dall'inizio oggetto di promesse elettorali e programmi politici dei candidati tarantini. Solo nel capoluogo pugliese, infatti, il colosso siderurgico dà lavoro a circa 13mila persone, ma negli anni i suoi fumi di scarico sono stati al centro di una disputa sanitaria per i danni alla salute dei cittadini, molti dei quali ne chiedono la chiusura.

Nel prorgamma di Baldassarri, il capitolo Ilva è affrontato dalla doppia volontà di rispettare sia il “diritto alla salute e alla sicurezza” che quello al “lavoro come dignità dell'esistere”. La candidata sostiene, dunque, la necessità di mantenere quelli che sono gli attuali livelli occupazionali, avendo un occhio particolare per le questioni legate all'ambiente e alla salute.

Melucci nel suo programma ha promesso un nuovo rapporto fra il Comune e le grandi fabbriche che possa ristabilire i valori della vita e applicare tecnologie innovative per modificare i vecchi cicli produttivi. Melucci inoltre ha aperto alla possibilità di tentare una procedura per chiedere la chiusura dei forni siderurgici tarantini, purché sia tutta la comunità interessata a chiederlo apertamente.

 

Elezioni a Taranto: i risultati del primo turno

Sono stati otto i candidati che Stefania Baldassari e Rinaldo Melucci si sono lasciati alle spalle dopo il primo turno elettorale dell'11 giugno. La candidata di centrodestra, appoggiata da 8 liste, ha conquistato 20.873 voti pari al 22,27% delle preferenze. Melucci, con un sostegno di 7 liste capeggiate del Pd ha raggiunto quota 16.799 voti, pari al 17,92%. Dietro di lui si è piazzato Mario Cito con la Lega d'azione meridionale che ha conquistato 11.682 voti (12,46%), anticipando per sole trenta preferenze Francesco Nevoli del Movimento 5 stelle, quarto con 11.652 voti (12,43%). Quinto posto per Vincenzo Fornaro appoggiato da 3 liste civiche, su cui sono confluiti 9148 voti (9,76%). Franco Sebastio con 4 civiche ha raccolto 8676 voti (9,25%) anticipando Pietro Bitetti, settimo, con 7677 preferenze (8,19%). L'ex giudice Tv di “Forum”, Massimo Brandimarte, appoggiato da 2 liste civiche, ha toccato quota 3379 voti (3,60%) e si è classificato ottavo davanti a Luigi Romandini, sostenuto da 3 civiche e votato da 2784 aventi diritto (2,97%). Chiude lo schieramento Giuseppe Lessa, appoggiato da una lista civica, che ha totalizzato 1049 preferenze

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