L'11 giugno si vota anche nel capoluogo della Calabria. I candidati: Sergio Abramo (primo cittadino uscente del centrodestra, in cerca del quarto mandato), Vincenzo Antonio Ciconte (centrosinistra), Nicola Fiorita (liste civiche), Bianca Laura Granato (M5S). LO SPECIALE
Sergio Abramo, il sindaco uscente che ci riprova
Sergio Abramo, sposato, due figli, è il sindaco uscente del capoluogo della Calabria (il suo programma). Prova a essere rieletto, e a ottenere il suo quarto mandato (non consecutivo), con il sostegno di sei liste: Forza Italia, Federazione popolare per Catanzaro, Obiettivo Comune, Officine del Sud, Catanzaro con Sergio Abramo e Catanzaro da Vivere. Quest’ultima è la lista di rappresentanza di Alternativa popolare: gli alfaniani, dopo aver accantonato l’idea di un polo di centro e non aver trovato l’accordo col centrosinistra, hanno deciso di schierarsi con Abramo. Nato in città il 29 marzo 1958, il candidato del centrodestra è un imprenditore e da anni è vicino al partito di Silvio Berlusconi. La sua carriera politica è iniziata nel 1997, quando è stato eletto per la prima volta sindaco di Catanzaro (al ballottaggio, con oltre il 58% dei voti). È stato riconfermato nel 2001, vincendo al primo turno col 71,4 per cento. Nel 2005 ha sfidato Agazio Loiero nella corsa a governatore della Calabria, ma ha perso e si è dovuto accontentare dello scranno da consigliere regionale. Nel 2012 è stato scelto ancora dal centrodestra per provare a diventare primo cittadino di Catanzaro. A maggio ha battuto al primo turno, per un pugno di voti, lo sfidante del Pd. Ma, dopo denunce per irregolarità, il Tar a novembre ha annullato la proclamazione e disposto la ripetizione del voto in 8 sezioni. Solo a gennaio 2013, dopo la nuova consultazione, Abramo è stato riconfermato sindaco. Rinviato a giudizio nell’inchiesta sull’avvelenamento della diga dell’Alaco, su di lui pende un’altra richiesta di processo per la vicenda “Multopoli”.
Vincenzo Antonio Ciconte, l’uomo scelto dal Pd
Se Ap ha scelto di sostenere il centrodestra, in Calabria l’Udc ha scelto di schierarsi col centrosinistra. Il candidato Vincenzo Antonio Ciconte (il suo programma), quindi, può contare su undici liste: Pd, Udc, Psi, Primavera a Catanzaro (Idv), Socialisti e democratici con Mottola d’Amato, Svolta Democratica, Pensionati d’Europa, Catanzaro in Rete, Alleanza Civica per Catanzaro, Salviamo Catanzaro, Fare per Catanzaro. Ciconte, sposato e con tre figli, è nato a Vibo Valentia il 15 novembre 1955. È primario di cardiologia all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro e presidente dell’Ordine provinciale dei medici. Nel 1999 è stato candidato a presidente della Provincia per la coalizione di centrosinistra, ma ha perso al ballottaggio. Consigliere regionale del Pd, è alla seconda legislatura. In quella precedente, prima di aderire ai Dem, è stato capogruppo di “Autonomia e diritti” e poi di “Progetto democratico”. Fino al luglio del 2015 è stato vicepresidente della Giunta regionale, con deleghe al Bilancio, al Patrimonio e al Personale: si è dimesso dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta “Rimborsopoli” (è stato chiesto il rinvio a giudizio, nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la decisione). Il Pd, dopo aver vagliato altri nomi, ha preferito andare sul sicuro e ha scelto Ciconte, considerato l’unico in grado di tenere unito il partito, senza passare dalle primarie. Il cardiologo è stato tra i democratici che alle Regionali del 2014 hanno incassato più preferenze: oltre 12mila, primo nella città di Catanzaro con oltre 2mila.
Nicola Fiorita, il figlio d’arte alla prima esperienza elettorale
Prima di optare per Ciconte, il Pd aveva preso in considerazione anche l’idea di sostenere Nicola Fiorita, candidato della società civile. Sfumata l’ipotesi, ad appoggiare Fiorita (il suo programma) rimangono tre liste civiche: Cambiavento (movimento da lui fondato), Insieme per Fiorita e Catanzaro 1594. Nato a Catanzaro il 14 luglio 1969, sposato, Fiorita è docente di Diritto islamico e di Diritto e religione nello spazio europeo all’Università della Calabria. Figlio di Franco, ex sindaco della città e uomo noto della Dc catanzarese, è alla sua prima esperienza elettorale. Presidente di Slow Food Calabria e sostenitore di Libera, attivista in organizzazioni che si occupano di recupero di tossicodipendenti e di donne vittime di maltrattamenti, è cresciuto nel mondo dell'associazionismo. Punta a raccogliere i voti dei delusi dai partiti tradizionali, soprattutto degli scontenti del Pd: nelle tre liste che lo sostengono, infatti, ci sono anche iscritti al Partito democratico che non hanno condiviso la scelta di candidare Ciconte.
Bianca Laura Granato, l’unica donna in corsa
In corsa per Palazzo De Nobili c’è anche una donna: Bianca Laura Granato, candidata sindaca del M5S (il suo programma). È nata a Catanzaro il 31 agosto 1970 e insegna Lettere al liceo scientifico “Siciliani” del capoluogo calabrese. A sostenerla in questa sua prima esperienza in politica c’è un’unica lista: quella del Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto la certificazione a fine aprile. Granato ha fatto parte dell’associazione “Partigiani della scuola pubblica”, gruppo in prima linea contro le novità del decreto “Buona scuola”. È diventata la candidata prima cittadina del partito di Beppe Grillo dopo aver vinto, per meno di trenta voti, le Comunarie a inizio marzo. Gli aspiranti candidati erano cinque e i votanti a Catanzaro sono stati 1.477: Bianca Laura Granato ha raccolto 591 preferenze, mentre la sua sfidante (l’avvocata Luana Tassone) si è fermata a 563. Alle Europee del 2014 i grillini a Catanzaro hanno preso il 26,3 per cento dei voti, alle Regionali dello stesso anno non sono andati oltre il 7,3 per cento. Secondo molti, però, alle Amministrative dell’11 giugno, e soprattutto all’eventuale ballottaggio, potrebbero essere l’ago della bilancia.