Diritti Lgbt, a che punto sono i ddl su omofobia e stepchild adoption

Politica

Il testo che dovrebbe introdurre il reato di discriminazione e istigazione all'odio e alla violenza omofobica è arenato al Senato dal 2013. Sulla stepchild adoption dopo più di un anno non è ancora iniziato l’esame in Commissione del ddl. I NUMERI - LA MAPPA

Ddl omofobia e stepchild adoption: sono questi due i principali disegni di legge in attesa di essere discussi in parlamento da diversi mesi e che dovrebbero sanzionare i comportamenti omofobi ed estendere nuovi diritti alle coppie lgbt. Il primo, approvato in prima lettura alla Camera il 19 settembre 2013 e da allora bloccato al Senato, prevede l’introduzione del reato di discriminazione e istigazione all'odio e alla violenza omofobica e, nella legge Mancino, l'aggravante dell'omofobia. Il secondo, contenuto nella legge Cirinnà e poi stralciato nel febbraio 2016, riguarda la stepchild adoption, l’adozione dei figli del partner.

Ddl omofobia

Sono passati più di tre anni dal 19 settembre 2013, quando la Camera approvò in prima lettura il disegno di legge sull'omofobia che spaccò la maggioranza: Pd e Scelta civica votarono sì, il Pdl espresse parere contrario e Sel e Movimento Cinque Stelle si astennero. Il testo, a prima firma di Ivan Scalfarotto (Pd), trasmesso dopo quattro giorni al Senato è ancora bloccato alla Commissione Giustizia: non è nel calendario dell'Aula e non procede, anche se gli emendamenti sono stati presentati da diverso tempo. 

Il ddl introduce nel nostro ordinamento giuridico il reato di discriminazione e istigazione all'odio e alla violenza omofobica e, nella legge Mancino, l'aggravante dell'omofobia.

A scatenare numerose polemiche è stato il compromesso, raggiunto sull'emendamento Gitti, che determina che "non costituiscono discriminazione la libera espressione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee", anche nel caso siano "assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni".

Cosa prevede

La proposta prevede il carcere fino a un anno e 6 mesi o la multa fino a 6mila euro per chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi fondati sull'omofobia o la transfobia, mentre il periodo di reclusione sale a un periodo da 6 mesi a 4 anni per chi, con gli stessi presupposti, inneggia o compie atti di violenza. Prevista anche la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chiunque partecipi - o presti assistenza - a organizzazioni, associazioni o movimenti aventi tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi fondati sull'omofobia o transfobia. Per le persone che promuovono o dirigono gruppi di questo tipo la pena va da un minimo di un anno a un massimo di 6.

Nel testo è inoltre previsto che l'Istat faccia rilevazioni con cadenza almeno quadriennale sulle discriminazioni e sulla violenza, misurandone le caratteristiche fondamentali e individuando i soggetti più esposti al rischio.

Stepchild adoption

E' fermo alla Commissione Giustizia del Senato il disegno di legge 2301 del senatore Pd Luigi Manconi, depositato il 29 marzo 2016 e recepito il 17 maggio, che riguarda la stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner.  La proposta di Manconi prevede la modifica della legge vigente sulle adozioni chiedendo "salva la possibilità di una più ampia revisione della normativa sulle adozioni, la piena parificazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso alle coppie unite in matrimonio in punto di adozione coparentale, attraverso l'approvazione di un unico articolo che riprende testualmente quanto già previsto dall'articolo 5 del disegno di legge 2081, a prima firma della senatrice Cirinnà". La stessa modifica è stata proposta alla Camera il 24 giugno 2016 dall'onorevole Eleonora Bechis, assegnata alla Commissione Giustizia di Montecitorio il 18 luglio ed è in attesa di essere esaminata.

La norma era contenuta nella legge sulle unioni civili a prima firma Monica Cirinnà, ma venne poi stralciata nel febbraio 2016 a causa degli scontri politici sul tema che bloccavano l’iter legislativo. La legge Cirinnà venne approvata in via definitiva l’11 maggio 2016 senza alcun riferimento alle adozioni e il capogruppo dem al Senato Luigi Zanda dichiarò che il tema sarebbe stato trattato in un ddl a parte, che avrebbe avuto "una corsia preferenziale" e sarebbe stato approvato alla Camera e al Senato "entro la fine della legislatura".

Le sentenze

In Italia quindi non esiste una legge sulle adozioni per le coppie omosessuali, ma alcune sentenze sono andate nella direzione della stepchild adoption. Nel giugno 2016 la Cassazione ha confermato una sentenza della Corte di Appello di Roma con la quale è stata accolta la domanda di adozione di una minore proposta dalla partner convivente della madre. Nel marzo 2017, il Tribunale civile di Roma ha riconosciuto la stepchild adoption per una coppia di mamme che hanno avuto una figlia grazie alla fecondazione eterologa. Lo stesso è accaduto ancor prima a Torino, dove la Corte d’appello ha accolto le richieste presentate da due coppie di donne di adottare i figli delle rispettive compagne.

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