Dl Minniti è legge: nuove regole per i richiedenti asilo. LA SCHEDA 

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Sì definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge in materia di immigrazione. Eliminazione di un grado di giudizio nei ricorsi contro il no all'asilo, superamento dei vecchi Cie e la nascita dei Cpr, sono alcuni dei punti chiave del testo. Tutte le novità

Sì definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge Minniti in materia di immigrazione. I voti a favore sono stati 240, 176 i contrari, 12 gli astenuti.

Punti chiave

Sezioni specializzate presso i tribunali ordinari, eliminazione di un grado di giudizio nei ricorsi contro il no all'asilo, superamento dei vecchi Cie con la nascita dei Cpr, possibilità di lavoro volontario e gratuito per i richiedenti asilo. Sono i punti chiave del 'decreto Minniti' sui migranti, il numero 13 del 17 febbraio, che ha ottenuto oggi il via libero definitivo della Camera. Ecco le principali novità:

26 sezioni specializzate

Vengono istituite sezioni specializzate "in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea": sono 26, tante quante le sedi di Corte d'appello. 

Tra le materie di competenza: mancato riconoscimento del diritto di soggiorno, impugnazione del provvedimento di allontanamento, riconoscimento della protezione internazionale, mancato rilascio, rinnovo o revoca del permesso di soggiorno per motivi umanitari.

Un grado di giudizio in meno

Il decreto introduce misure per la semplificazione e l'efficienza delle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale e, soprattutto, per la semplificazione e l'efficienza dei procedimenti giudiziari di riconoscimento dello status di persona internazionalmente protetta.

Di fatto, viene disegnato un nuovo modello processuale basato sul cosiddetto "rito camerale". Salta l'appello, il decreto è ricorribile esclusivamente in Cassazione, entro 30 giorni.

Commissioni territoriali potenziate

Per mettere la Commissione nazionale per il diritto di asilo e le Commissioni territoriali in condizioni di far fronte al boom di domande, il ministero dell'Interno è autorizzato, per il biennio 2017-2018, a bandire procedure concorsuali e ad assumere fino a 250 unità di personale a tempo indeterminato, altamente qualificato, "per l'esercizio di funzioni di carattere specialistico".

Tempi di notifica degli atti

Per gli atti delle Commissioni territoriali nei confronti degli "irreperibili" le notifiche si perfezioneranno solo previo deposito, per 20 giorni, presso le questure. Più in generale, le disposizioni in tema, ritenute eccessivamente complesse, sono state semplificate. Previsto anche che il richiedente possa fare richiesta di non avvalersi della videoregistrazione del colloquio.

Scompaiono i Cie

La denominazione "Centro di identificazione ed espulsione" è sostituita da quella di "Centro di permanenza per il rimpatrio". La rete delle nuove strutture dovrà essere ampliata, in modo da assicurarne la distribuzione "sull'intero territorio nazionale".

I nuovi Cpr dovranno essere allestiti nei siti e nelle aree esterne ai centri urbani "che risultino più facilmente raggiungibili", dovranno essere di capienza limitata (100-150 posti al massimo) e dovranno garantire "condizioni di trattenimento che assicurino l'assoluto rispetto della dignità della persona". Il Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale avrà "tutti i poteri di verifica e di accesso".

Lavori socialmente utili

I prefetti, d'intesa con i Comuni interessati, promuovono "ogni iniziativa utile all'implementazione dell'impiego di richiedenti protezione internazionale, su base volontaria, in attività di utilità sociale in favore delle collettività locali". Possibile la predisposizione di progetti ad hoc, anche in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore, "da finanziare con risorse europee destinate al settore dell'immigrazione e dell'asilo".

Punti di crisi

Lo straniero che arriva illegalmente in Italia viene condotto "per le esigenze di soccorso e di prima assistenza" presso appositi 'punti di crisi': qui avvengono le operazioni di rilevamento foto dattiloscopico e segnaletico. Il "rifiuto reiterato" di sottoporsi al rilevamento configura "rischio di fuga" ai fini del trattenimento nei centri.

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