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Proteste anti-vitalizi alla Camera, sospesi 42 deputati M5S

Politica
Beppe Grillo con Alessandro Di Battista, uno dei deputati sospesi (foto d'archivio)

Decisa la sospensione per 15 giorni per chi ha tentato di entrare nell'Ufficio di presidenza il 22 marzo, tra i 10 e i 12 giorni per chi ha partecipato alla bagarre in Aula. Le motivazioni: "Serio attentato al funzionamento delle istituzioni". Le sanzioni saranno scaglionate e partiranno dal 6 aprile

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La protesta anti-vitalizio nell’Aula della Camera e la tentata irruzione nell’Ufficio di presidenza, entrambi dello scorso 22 marzo, costano la sospensione a 42 parlamentari del Movimento 5 Stelle. Nelle motivazioni della decisione, il blitz è stato definito “un fatto senza precedenti e di assoluta gravità, costituendo un serio attentato al libero dispiegarsi del confronto e del funzionamento delle istituzioni”. La sospensione è stata decisa dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio.

Le sospensioni - A 36 deputati del M5S sono stati comminati 15 giorni di sospensione per la tentata irruzione nell’Ufficio di presidenza mentre si votavano le delibere sulle pensioni dei parlamentari. A 17 deputati, che nel corso del blitz sono rimasti nell'anticamera dell'Ufficio, sono stati comminati 5 giorni di sospensione (tra questi, Simone Valente, Giulia Grillo e Mirella Liuzzi). A 29 deputati, invece, sono stati comminate altre sospensioni per le proteste in Aula che hanno interrotto il question time: 10 giorni per chi ha esposto i cartelli #SiTengonoIlVitalizio stando sui propri banchi; 12 giorni per chi ha protestato sotto i banchi della Presidenza. Nei diversi episodi sono stati coinvolti e sanzionati, nella maggior parte dei casi, gli stessi deputati. Quindi per alcuni, come Sorial, Vacca, e L'Abbate, i giorni di interdizione si sono accumulati e sono 27. In tutto, gli esponenti M5S sanzionati sono 42. Tra quelli interdetti per la tentata irruzione ci sono Alessandro Di Battista, Giuseppe Bresca, Massimo De Rosa (unico che riuscì ad entrare), Danilo Toninelli, Michele Dell'Orco, Marco Brugnerotto.

Comportamento “aggressivo” - Le sanzioni sono state votate da tutti i membri dell'Ufficio di presidenza ad eccezione del pentastellato Riccardo Fraccaro (gli altri due membri M5S erano assenti). Il comportamento “aggressivo” dei deputati che hanno rotto il cordone tentando l'irruzione ha reso ancora più grave l’episodio, ha sottolineato l’Ufficio di presidenza. Che ha anche ricordato come quattro assistenti parlamentari (tre uomini e una donna) siano dovuti ricorrere a cure mediche.

Nessuna sospensione per il Biotestamento - I 42 deputati sospesi dai lavori sono stati divisi in tre fasce per evitare un’assenza di massa: per alcuni la sospensione scatta a partire dal 6 aprile, per altri dal 17 maggio e per gli ultimi dal 22 giugno. Il 4 aprile, giorno in cui il Biotestamento approda in Aula alla Camera, come chiesto dal Movimento 5 Stelle nessuno dei deputati pentastellati risulterà sospeso. La protesta dei deputati grillini, il 22 marzo, era iniziata dopo che l’Ufficio di presidenza aveva bocciato la loro proposta di “equiparare le pensioni dei deputati a quella dei normali cittadini”. Oggi il M5S ha organizzato un flashmob davanti alla Camera per mostrare i volti dei deputati che fanno parte dell’organismo: quelli che li hanno sanzionati, spiegano, ma anche quelli che “si tengono la pensione”.