Dopo l’assemblea del Partito Democratico, dal suo blog il leader del Movimento chiede di andare al voto a giugno approvando la legge elettorale dei Cinque Stelle. Previsto un incontro con Raggi in giornata a Roma
Dopo l’assemblea del Pd del 19 febbraio, dove Matteo Renzi si è presentato dimissionario, arriva la reazione di Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle, con un post pubblicato sul suo blog, "La pazienza degli italiani ha un limite #LasciatemiVotare", fa una previsione: ”I mesi che ci attendono saranno devastanti: il Pd non ha nessuna soluzione per il Paese, pensano alle banche degli amici, alle multinazionali che li finanziano e alle poltrone di parenti e colleghi. Gli italiani porteranno ancora pazienza perché noi italiani siamo così, siamo persone per bene”. Ma quello di Grillo è anche un avvertimento: ”Non tirate troppo la corda. Non provocate oltre il popolo”.
"Si può andare al voto a giugno" - Grillo ha voluto descrivere la reazione dell’elettore italiano che “guarda, forse impreca, ma porta ancora pazienza, si rimbocca le maniche e continua ad andare avanti, ha altro a cui pensare”. Per il leader del Movimento “gli italiani porteranno ancora pazienza, perché noi italiani siamo così, siamo persone per bene. Ma tutto ha un limite. Il limite è settembre, quando i parlamentari, dopo tutta questa farsa, si intascheranno finalmente la pensione”. Sarà in quel momento che ci sarà “l’armageddon dei partiti”. La soluzione, però, per Grillo c’è: ”Si può andare al voto a giugno approvando la proposta del M5s per la legge elettorale a marzo e ad aprile sciogliere le camere. Se andate oltre, con le vostre beghe, con un premier invisibile, per prendervi la pensione, gli elettori se lo ricorderanno”.
Le critiche alla legislatura del Pd: "4 anni sprecati" - I Cinque Stelle hanno definito l’ultima legislatura come quattro anni sprecati, in cui ci sono stati “megastipendi a deputati e senatori che hanno lavorato solo per i propri partiti pigiando bottoni a chiamata", "quattro anni di rimborsi elettorali: 45,8 milioni di euro solo per il Pd". E Beppe Grillo si conferma contrario anche alla scelta del Partito Democratico di voler far arrivare il premier Paolo Gentiloni fino al 2018, e ribadisce: “In questi giorni si sta consumando la scissione del Pd. Mentre il Paese si disintegra, il presidente del Consiglio si trastulla insieme al partito di governo in una spartizione di poltrone e poteri personali”.
Gli incontri di Roma: probabile faccia a faccia tra Grillo e Raggi - Intanto Grillo e Casaleggio sono a Roma, dove lunedì si terranno diverse riunioni con i senatori pentastellati per affrontare il programma del Movimento: in particolare, sul tavolo ci sono lavoro, tasse, banche e sviluppo economico. Gli incontri avvengono per gruppi di lavoro e sono stati coinvolti i senatori - così viene spiegato dal Movimento - in base alle commissioni competenti. Le riunioni dovrebbero concludersi in giornata, poi Casaleggio dovrebbe ripartire per Milano. Mentre Beppe Grillo, che si trova all'hotel Forum dove soggiorna abitualmente, potrebbe vedere i parlamentari nel pomeriggio o martedì, dopo che gli eletti dei Cinque Stelle avevano chiesto espressamente un incontro con il loro leader. E non è escluso un incontro tra Grillo e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, per affrontare questioni delicate come la vicenda dello stadio della Roma. A inizio febbraio, dopo lo scandalo delle polizze di Romeo intestate alla Raggi, la stessa sindaca aveva garantito: ”Ho l’appoggio di Beppe Grillo e Davide Casaleggio con il quale i rapporti sono ottimi”.