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M5S, il nuovo codice etico: "Avviso di garanzia non implica gravità"

Politica

Pubblicato sul blog il nuovo testo che sarà votato dagli iscritti. Tra le novità più importanti la svolta sull’avviso di garanzia, che non dovrebbe portare a sanzioni automatiche. Muraro: se fosse uscito prima non mi sarei dimessa

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Grillo lancia sul blog le regole di comportamento, cui dovranno attenersi i Cinque Stelle coinvolti in vicende giudiziarie. Il decalogo è stato pubblicato lunedì mattina sul blog di Beppe Grillo e da domani sarà sottoposto al voto degli iscritti. Tra le novità più importanti la svolta sull’avviso di garanzia, che non dovrebbe portare a sanzioni automatiche.



"Ogni eletto sarà tenuto ad attenersi ad esso - si legge nel lungo post diviso in punti - Domani sarà votato online a partire dalle 10 per la ratifica da parte degli iscritti entro il primo luglio 2016 con documento certificato".

"Il Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle - recita ancora il testo - ha lo scopo di  garantire una condotta, da parte dei portavoce eletti, ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza,  disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi".

Cosa prevede il nuovo codice - Una delle novità più importanti riguarda l’avviso di garanzia. Se un eletto M5s dovesse riceverlo ciò "non comporta alcuna automatica valutazione di gravità" da parte del garante Beppe Grillo e dei probiviri. Tuttavia Grillo, nella sua veste di garante può sempre valutare la gravità dei comportamenti degli esponenti Cinque Stelle, anche "a prescindere dall'esistenza di un procedimento penale". Secondo il decalogo M5s, la condanna in un procedimento penale per reati commessi con dolo (salvo i reati d'opinione)  è invece automaticamente considerata "grave e incompatibile con la permanenza di una carica elettiva". 

 

Muraro: "Se post fosse uscito prima sarei ancora in sella" - Se il post di Beppe Grillo sul Codice di comportamento del M5S in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie "fosse uscito prima e se la situazione fosse stata affrontata nel modo dovuto forse non avrei dato le mie dimissioni". A parlare all'agenzia di stampa Adnkronos è Paola Muraro, l'ex assessore all'Ambiente del Comune di Roma costretta alle dimissioni dopo aver ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta sui rifiuti. Dimissioni che erano state comunicate dalla sindaca Virginia Raggi in un video postato su Facebook la notte del 13 dicembre.
"Non ho dato le dimissioni perché mi sentivo colpevole - prosegue Muraro - le ho date per rispetto nei confronti dei dettami del Movimento, è stata una scelta di coerenza".