Nel caso di vittoria del Sì al voto del 4 dicembre, i senatori di nomina presidenziale resteranno in carica per sette anni
La riforma costituzionale oggetto del prossimo referendum (LO SPECIALE) non cancella i senatori di nomina presidenziale, ma li rende a tempo: “In carica sette anni e senza stipendio”, recita il nuovo articolo 59 della possibile nuova Carta.
Senatori a vita? Solo gli ex presidenti - Dunque, i cittadini che avranno illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario, scelti dal capo dello Stato, non godranno più di un seggio permanente a Palazzo Madama. Restano invece di diritto senatori a vita gli ex presidenti della Repubblica.
L'assenteismo in aula - Attualmente sono cinque gli scranni occupati da senatori a vita: oltre al Presidente emerito Giorgio Napolitano, quelli da lui nominati, ossia Mario Monti, Renzo Piano, Elena Cattaneo e Carlo Rubbia. La loro partecipazione ai lavori parlamentari è molto bassa, intorno al 7 per cento, contro una media d’aula del 74 per cento, dati simili a quelli delle passate legislature.
Perché abolire questo istituto? - E' proprio l’assenteismo l’argomento utilizzato dai fautori di questa modifica. Ma non solo: se è vero che i senatori a vita sono poco presenti in aula, il loro voto può essere prezioso, se non determinante, per le maggioranze fragili. Ai tempi del secondo Governo Prodi, i senatori a vita finirono spesso nel mirino del centrodestra, accusati di fare da stampella all’esecutivo.