Il ministro dell'Interno si dice favorevole al rinvio della consultazione se le opposizioni (e in particolare Fi) lo chiedessero. Poi arrivano la smentita di Palazzo Chigi e il no del presidente del Consiglio. Netta chiusura di M5S, Lega e Fi. Brunetta: il rinvio sarebbe da folli. SPECIALE REFERENDUM
Sì al rinvio, data l'emergenza dovuta al terremoto nell'Italia centrale - ma solo se la proposta parte dalle opposizioni. E’ questa la posizione del ministro dell’Interno Angelino Alfano sul referendum costituzionale del 4 dicembre (LO SPECIALE). L'ipotesi però dura solo qualche ora. Immediata la levata di scudi da parte di M5S, Lega e Forza italia. E prendono le distanze dall'ipotesi del leader di Ncd anche palazzo Chigi e il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che dice: "Ipotesi assurda, non esiste".
La proposta di Alfano - In un'intervista all'emittente radiofonica RTL 102.5, Alfano aveva precisato che allo stato attuale "il governo non ha intenzione di fare alcun passo" a favore dello slittamento della consultazione sulla riforma costituzionale, ma aveva anche aggiunto che la situazione potrebbe cambiare se l'opposizione lo chiedesse, anche perché "nel cuore degli italiani la priorità non è più il referendum". "Parlo ovviamente a titolo personale e come responsabile del mio movimento politico", aveva premesso il ministro, aggiungendo: "Qualora una parte dell'opposizione fosse disposta a valutare un'ipotesi di questo genere, io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione".
Renzi: “Ipotesi rinvio non esiste” – Immediato il no del presidente del Consiglio Matteo Renzi che, a Radio 24, ha dichiarato che "l’ipotesi dello spostamento della data del referendum non esiste, punto". E ha aggiunto: "Del resto Alfano mi sembra che l’abbia messa” in tono “dubitativo”. E ha bollato la discussione come "surreale". In precedenza fonti di Palazzo Chigi avevano escluso categoricamente la possibilità di ritardare il voto.
Brunetta: “Ipotesi assurda” – Altolà anche dalle opposizioni. In prima linea si schiera il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, secondo il quale rinviare il referendum "sarebbe da folli e irresponsabili".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Referendum?src=hash">#Referendum</a>. Rinviarlo sarebbe da folli e irresponsabili, FI dice no<a href="https://t.co/cTEKuDc5aT">https://t.co/cTEKuDc5aT</a>— Renato Brunetta (@renatobrunetta) <a href="https://twitter.com/renatobrunetta/status/793763444470185985">2 novembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
No anche da Lega e M5S - "E' vergognoso che ora l'esecutivo strumentalizzi e sfrutti in maniera opportunistica la tragedia del terremoto per cercare di rinviare la data del voto" attacca invece il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga. Dello stesso tenore una nota del M5S che accusa: "Non si azzardino a strumentalizzare le vittime del sisma per i loro loschi fini politici".
Tribunale di Milano decide su ricorso - Intanto, il tribunale di Milano si è riservato la decisione su un ricorso presentato contro il quesito referendario dal costituzionalista Valerio Onida. Secondo alcuni, se i giudici decidessero di rinviare la questione alla Corte Costituzionale, il referendum potrebbe slittare.