Scintille all'interno del Pd, lunedì la Direzione del partito. Intanto, Marino pretende le scuse ufficiali dal partito
"Questa non è la riforma che porta a ridurre la democrazia, è la riforma che porta a ridurre la burocrazia". Parola del ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elena Boschi, intervenuta a una convention in Abruzzo. "Non è serio - aggiunge - sostenere che se fallisce questa riforma tra sei mesi ce ne sarà un'altra". La consultazione del 4 dicembre, ha detto anche ieri nell'acceso confronto con Salvini, è una scelta tra “portare l'Italia nel futuro o lasciarla ancorata al passato". Tesi opposta a quella di Salvini che dà valenza politica all'appuntamento: "La riforma è fatta male e il referendum è una occasione imperdibile per mandare a casa Renzi e la signorina Boschi".
Renzi: derby tra Itali e vecchia guardia - A meno di due mesi dal referendum costituzionale continuano le scintille tra il fronte del sì e quello del no (LO SPECIALE). E mentre Renzi tenta di spersonalizzare il voto del 4 dicembre, affermando che si tratta di esprimere un'opinione sulla riforma e non sul governo, incassa - dopo lo scontro con D'Alema - ’attacco di Ignazio Marino, uscito pulito dall'inchiesta sugli scontrini e determinato a togliersi tutti i sassolini dalle scarpe contro i vertici dem: “Qualcuno – dice - ora si dovrebbe guardare allo specchio e capire se ha la statura di statista e farsi un esame di coscienza”.
Camusso vs Padoan - Sul referendum interviene anche la segretaria della Cgil Susanna Camusso che risponde al ministro dell'Economia Padoan, secondo cui la vittoria del Si alla consultazione del prossimo 4 dicembre potrebbe determinare una spinta all'economia italiana: "Non bisogna mai attribuire alle singole questioni dei valori differenti: come amo dire se vincesse il No al referendum non ci sarà l'invasione delle cavallette, e, quindi, continuo a pensare non ci sia un legame immediato" tra referendum e accelerazione dell'economia".
Confalonieri: fa fino dire no al referendum - Gli occhi ora sono puntati anche sul confronto interno al Pd previsto nella Direzione del Partito democratico nella giornata di lunedì. E, se i Dem non sono compattissimi sul referendum, Renzi può vantare sostegni trasversali. Fedele Confalonieri, provocando qualche mal di pancia azzurro, osserva che "sul referendum oggi faccia fino dire 'io voto No'".
Lunedì direzione Pd - Una tesi che il capo del governo sposa in pieno. "Si è creata - dice difendendo Roberto Benigni - una caccia all'uomo mediatica per cui non si vuole che la si pensi diversamente dal no". Ma a creare il clima sbagliato, critica Gianni Cuperlo, è anche il premier che verso D'Alema usa "toni sbagliati: si può non essere d'accordo con le sue motivazioni ma gli va riconosciuto il tratto dell'uomo che difende le sue ragioni".