Referendum, Renzi: "Comunque vada, si vota nel 2018"

Politica

Il premier parla anche di tasse e di migrazione: "E' un problema europeo". Attesa per il vertice a Ventotene con Merkel e Hollande

"Si vota nel 2018 comunque vada il referendum". E' quanto dice il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo anche sulle polemiche nate con l'Associazione nazionale partigiani, schierata per il no. "Invito il presidente dell'Anpi ad una delle Festa dell'Unità in Emilia-Romagna la prossima settimana per discutere con me di referendum. Io dirò come la penso e lui dirà come la pensa, e poi ci daremo un abbraccio". 

 

 

 

 

Renzi, durante la sua prima uscita pubblica dopo Ferragosto, parla anche di altri temi, a cominciare dal summit delle prossime ore a Ventotene.  "Tutti gli italiani devono essere orgogliosi che domani, in un luogo simbolo di un grande ideale dell'Europa, la cancelliera Merkel e il presidente Hollande verranno per rilanciare dal basso l'Unione europea".

 

"Migranti, problema europeo" - "La Germania - prosegue Renzi - ha avuto nove o otto volte l'afflusso di migranti che abbiamo avuto noi. Quest'anno l'afflusso è un po' meno dell'anno scorso: sono tanti, il problema va affrontato e non si può far finta di niente altrimenti si è in mala fede, ma non siamo soli, il problema è europeo. Io sono il primo a dire in Ue che non si può pensare sia solo nostra responsabilità. Domani Merkel e Hollande li porto sulla Garibaldi che è orgoglio dell'Italia".

"L'Europa ha tanto bisogno dei valori dell'Italia", continua il premier. "Io lo so che ho perso dei voti ma quando vedo un bambino che rischia di annegare, la prima cosa è che quel bambino dev'essere salvato".

 

"Ridurremo le tasse" - Renzi parla poi di tasse e agevolazioni fiscali. "Bisogna dare più soldi ai pensionati. Il rubinetto del deficit noi lo teniamo più chiuso degli altri, noi si è fatto il 2,3 del deficit, rispetto ai governi precedenti e a Francia, Spagna. Dobbiamo stare attenti per il debito alto, ma stiamo più attenti di tutti" in Ue. "Con il buon senso del padre di famiglia dobbiamo cercare di continuare a ridurre le tasse. Io sono accusato dai cittadini di abbassarle poco e dai politici di abbassarle troppo". "Il più grande errore di comunicazione che ho fatto è sugli 80 euro. Ma è una cosa di sinistra, un atto di giustizia. Poi non è ero che li chiediamo indietro: 87 mila italiani ha sbagliato a fare la domanda e deve quindi restituirli, 161 mila non ha fatto la domanda e glieli stiamo dando in piu'. Certo, non bastano. Poi si sono fatti gli interventi sul lavoro con 193 mila posti di lavoro in più e ho l'invidia di Berlusconi che ha fatto un milione di manifesti, non certo i posti di lavoro. E' evidente che ho qualche problema di comunicazione, se nessuno ci si fila". 

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