Il premier alla festa dell’Unità in provincia di Modena sulla data, motivo di scontro politico: “Nessuno è preoccupato del giorno in cui si voterà. Non è una priorità dei cittadini”
"Ma chi può pensare che la data sul referendum costituzionale sia un argomento che appassiona i cuori? Leggo i titoli dei giornali... 'Grande incertezza sulla data del referendum'. Trovatemi uno qui oggi a Bosco Albergati, sulla spiaggia o in Riviera, che si appassiona alla data. E' evidente che nella percezione comune e quotidiana non è una priorità". Lo ha detto il segretario del Pd e presidente del Consiglio Matteo Renzi, in un passaggio del comizio tenuto alla Festa dell'Unità in provincia di Modena riferendosi allo scontro politico sulla data. Poi però, in un botta e risposta con i militanti Pd per elencare gli effetti della riforma istituzionale (LO SPECIALE), si lascia scappare un’indicazione: "Volete ridurre il numero dei parlamentari, ridurre i costi della politica, eliminare enti inutili come il Cnel? Calmi, dovete votare a novembre, non ora".
“Ho sbagliato a personalizzare il referendum” - Parlando della consultazione (LA SCHEDA), il presidente del Consiglio ammette: "Anche io ho sbagliato a dare dei messaggi: questo referendum non è il mio referendum, perché questa riforma ha un padre che si chiama Giorgio Napolitano. Ho fatto un errore a personalizzare troppo, bisogna dire agli italiani che non è la riforma di una persona, ma la riforma che serve all'Italia".
"Se passa 500 mln ai poveri" - E sugli effetti della riforma in caso di vittoria del sì: "Se il referendum passa, i 500 milioni risparmiati sui costi della politica pensate che bello metterli sul fondo della povertà e darli ai nostri concittadini che non ce la fanno".
Renzi, congresso ogni 4 anni, non una volta al giorno - "A tutti quelli che vogliono cambiare la linea del Pd e legittimamente anche il segretario dico che è anche casa vostra, è un vostro diritto e una nostra gioia confrontarsi ma chi vuole cambiare linea e segretario c'ha il congresso ogni 4 anno e non una volta al giorno, in tutte le tv e i talk show. Basta con la rissa continua".