"Ho fatto assumere il fratello di Alfano". Replica: scarti giudiziari

Politica

Polemiche sulle intercettazioni nell'ambito dell'indagine sulla corruzione a Roma.Il tiolare del Viminale: riguardano altre persone. Sono in tutto 24 gli arrestati e 50 gli indagati

 

Ci sarebbe anche il nome del ministro dell'Interno Angelino Alfano, citato per l'assunzione di suo fratello alle Poste, nelle intercettazioni allegate all'inchiesta della Procura di Roma per corruzione e riciclaggio. Immediata al replica del titolare del Viminale che parla di "uso politico di scarti di inchiesta". 

 

L'inchiesta - L’indagine della quale parliamo è quella che ha portato a 24 arresti e 50 indagati -  tra i quali il deputato di Ncd Antonio Marotta - e che ha svelato l’intreccio tra politica e imprenditoria; due universi apparentemente paralleli, ma che trovano congiunzioni illecite grazie alle mani esperte di 'facilitatori' e faccendieri che, nei “labirinti” dei palazzi che contano, sembrano muoversi con disarmante facilità. Per gli inquirenti sarebbe centrale la figura del faccendiere Raffaele Pizza, il cui fratello Giuseppe, ex sottosegretario e attuale leader della Democrazia Cristiana, risulta indagato.

 

L'intercettazione -  La conversazione registrata dai finanzieri sarebbe proprio tra Raffaele Pizza e Davide Tedesco, collaboratore politico del ministro dell'Interno Alfano. "E? il nove gennaio del 2015", si legge nei resoconti pubblicati e Pizza  sostiene di aver facilitato, grazie ad i suoi rapporti con l'ex amministratore di Massimo Sarmi, l'assunzione del fratello del ministro in una società del Gruppo Poste:

"Angelino lo considero una persona perbene un amico...se gli posso dare una mano...mi ha chiamato il fratello per farmi gli auguri...tu devi sapere che lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170.000 euro...no...io gli ho fatto avere 160.000". 

Qui la trascrizione:

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Alfano: uso politico di scarti inchiesta - Immediata la replica del ministro:  "Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me. Persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni". 

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