Il testo, che recepisce una direttiva Ue, prevedeva il passaggio dopo 7 rate di morosità. Per il Movimento 5 Stelle non basta. Di Maio: "Niente contentini, esigiamo il ritiro del provvedimento"
Da 7 rate a 18 rate. Retromarcia della maggioranza sul decreto mutui. Dopo le proteste degli ultimi giorni, il Pd annuncia infatti che sarà modificato il decreto legislativo che recepisce una direttiva Ue: la clausola di inadempimento sarà facoltativa e la casa potrà essere venduta dalla banca solo dopo 18 rate non pagate e non 7, come previsto in una prima bozza.
Ad annunciare la nuova formula del decreto è stato il relatore del provvedimento, Giovanni Sanga, insieme al capogruppo del Pd, Ettore Rosato, e al capogruppo in Commissione Finanze, Michele Pelillo. Il parere non vincolate, che sarà presentato la prossima settimana, ha già ottenuto l'ok del governo, assicurano gli esponenti del Partito democratico.
Alcuni elementi di chiarezza a proposito di #mutui sulla casa https://t.co/VUBgwHxVvm pic.twitter.com/4O7kRmgzzF
— Partito Democratico (@pdnetwork) 3 marzo 2016
Ma su questo fronte il Movimento 5 Stelle, protagonista di un’accesa polemica in Parlamento nella giornata di mercoledì, non arretra. Un gruppo di deputati 5 Stelle si è infatti radunato per un sit-in di protesta sotto la sede del ministero dell'Economia e delle Finanze. Capeggiati da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, i parlamentari del Movimento chiedono subito il ritiro e non si accontentano della correzione. "Niente contentini -dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio- noi esigiamo il ritiro del provvedimento".
Presidio #M5S al @MEF_GOV per contrastare l'ennesima porcheria governativa in favore delle banche. #LaCasaNonSiTocca pic.twitter.com/Qr6P2hCQIL
— M5S Camera (@M5S_Camera) 3 marzo 2016
Le proteste dei 5 Stelle in Aula: