Unioni civili, M5S contro il "canguro". Ira del Pd

Politica

I Cinque stelle dicono no all'emendamento Marcucci e chiedono: "Si voti in modo palese". Pd: scelta grave. Viotti attacca i cattodem: "Avete rotto il c...". Poi replica: "Sono sbottato perché il dibattito riguarda la vita mia e di tanti altri"

Dopo che il Movimento Cinque Stelle ha annunciato che non sosterrà il "canguro" - l’emendamento Pd che falcidia le altre proposte di modifica al ddl sulle unioni civili, sia quelle selettive presentate anche da esponenti Pd, sia quelle che a migliaia sono state avanzate dal Carroccio - la maggioranza del Senato ha votato il rinvio a mercoledì mattina della discussione sul provvedimento osteggiato dai parlamentari centristi.

 

La giornata  - La Lega nella mattinata di martedì ha annunciato il ritiro del 90% dei 5.200 emendamenti al testo presentati nei giorni scorsi, ma il Pd non ha voluto rinunciare all'emendamendo Marcucci. Secondo il capogruppo del Pd Luigi Zanda, infatti, parte degli emendamenti confermati dalla Lega erano a loro volta misure-canguro.

Nel braccio di ferro si è inserito però il M5s che, pur se favorevole alla legge sulle unioni civili e anche alla cosiddetta stepchild adoption (su cui lascerà libertà di coscienza ai senatori, come il Pd) è contrario per principio al meccanismo degli emendamenti-canguro. a proposta dei grillini è dunque quella di procedere per voto palese su tutti gli emendamenti rimasti.

Il Pd però teme che se il canguro dovesse cadere ci potrebbero essere "imboscate" col voto segreto su alcuni punti della legge che vedono critici anche suoi parlamentari di area cattolica, i cui voti potrebbero sommarsi a quelli dei centristi al governo, del centrodestra e di dissidenti M5s.

 

Clima teso nel Pd -  Il clima infatti è teso anche all'interno del Partito democratico. E lo dimostra anche un tweet di fuoco dell'europarlamentare Pd Daniele Viotti. "La dico semplice, ma non mi vengono altre parole: i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto il c...". Tweet che, in rete, scatena chiaramente i commenti (favorevoli e critici) di diversi utenti e militanti Pd. Poche ore dopo, Viotti torna sulle sue parole e precisa: "Sono sbottato perché il dibattito riguarda la vita mia e di tanti altri. Nessuna posizione politica o attacco contro i cattolici".

Rinvio -  Si è così arrivati al rinvio, deciso in serata su proposta della senatrice di Sel Loredana De Petris, che dovrebbe servire per cercare qualche tipo di intesa per evitare sorprese. Mercoledì 17 febbraio i lavori dell'assemblea riprendono alle 9.30, poi in giornata è atteso l'intervento del premier Matteo Renzi, per anticipare i temi del summit Ue di questa settimana.

 

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