"Il risparmio va tutelato", dice il presidente della Repubblica nel suo discorso al Quirinale alle alte cariche dello Stato. "No al conflitto tra istituzioni", aggiunge. Sulla proposta della Danimarca per i migranti: "Crudele spogliarli dei beni". E ancora: "Sconfiggere il terrorismo con le armi della civiltà"
Sergio Mattarella approfitta del discorso al Quirinale alle alte cariche dello Stato per parlare di molti temi d’attualità: dal sistema bancario italiano alle riforme, dai migranti alla lotta al terrorismo, dalla situazione del nostro Paese a quella dell’Europa.
“Aver cura della Repubblica per costruire il futuro: è il messaggio che vorrei esprimere in questo incontro di fine anno, che introduce al 70esimo anniversario della scelta popolare per la Repubblica", ha esordito il presidente.
Banche, “occorre accertamento rigoroso” - “Avere cura della Repubblica vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia", ha aggiunto Mattarella in un passaggio del suo discorso (QUI IL TESTO). “Di fronte a gravi e recenti episodi relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione", "occorre un accertamento rigoroso e attento delle responsabilità. Sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l'etica", ha detto il presidente della Repubblica. E ha sottolineato: “Il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi più solido di altri. Lo attesta il fatto che abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto in altri paesi nella Ue dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici”.
Migranti: “crudele spogliarli dei beni” - Altro tema trattato da Mattarella è quello dei migranti. “Assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti prevedendo addirittura di spogliarli dei beni", come "si propone di fare un Paese della Ue: una misura che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell'Europa", ha detto il presidente.
E ancora: “L'Europa è la dimensione minima attraverso la quale gli Stati membri dell'Unione possono attuare una politica efficace. È un'illusione pensare di proteggersi con muri e fili spinati. È un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, di riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di esseri umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell'immigrazione". Sul terrorismo, poi, ha aggiunto: “Dobbiamo sconfiggerlo con le armi della civiltà che abbiamo costruito. Vincere l'estremismo vuol dire anzitutto non farci snaturare”.
Italia, “ripresa sia opportunità” - Il presidente ha parlato anche della situazione economica, e non solo, dell’Italia. “Il 2015 si chiude con un segno positivo per il Pil e per l'occupazione. Certo, è ancora insufficiente per compiacerci della ripresa, sapendo che un gran numero di nostri concittadini cerca ancora lavoro", ha detto Mattarella: ha invitato, però, a cogliere “questa inversione di tendenza come opportunità”.
Dal capo dello Stato è arrivato anche un invito alla collaborazione istituzionale: “Talvolta si registra competizione tra istituzioni, sovrapposizione di ruoli, se non addirittura conflitto, e questo genera sfiducia”. Un no anche a “corruzione, mafie, illegalità, malaffare e zone grigie”, definiti “un peso per la libertà, per l'economia e per il futuro dei nostri figli”. Infine, sulle riforme, Mattarella ha auspicato: “Non posso che augurarmi che giungano a compimento in questa legislatura", perché “il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia”.