Vertice a sorpresa con Orfini. "La riunione è andata benissimo e, come ho detto nei giorni scorsi, sto riflettendo" afferma il sindaco. Il Campidoglio in una nota aveva annunciato: il primo cittadino sta valutando la possibilità di ritirare il passo indietro
Sono ore decisive per il futuro del Campidoglio. La trattativa arriva col buio, in un luogo che doveva restare segreto: il sindaco di Roma Ignazio Marino e il commissario del Pd Matteo Orfini, dopo giorni di braccio di ferro, si vedono a casa del vicesindaco Marco Causi, anche lui esponente del Partito Democratico, per tentare la 'tregua' e magari trovare un accordo. Il vertice arriva mentre Ignazio Marino, forte dell'appoggio dei suoi supporter, stava riflettendo seriamente sul ritiro delle dimissioni, mentre il Pd spingeva per una sua uscita di scena definitiva.
Marino: il vertice è andato benissimo - L'incontro fiume tra il primo cittadino e il commissario Pd si conclude solo alle 22. "E' andato benissimo - dice Marino - E, come ho detto nei giorni scorsi, sto riflettendo".
Resta il nodo dimissioni - Al vertice hanno preso parte anche tre assessori comunali: Alfonso Sabella, Stefano Esposito e Alessandra Cattoi. Ed è quest'ultima, braccio destro di Marino, a chiarire la posizione dell'entourage del primo cittadino: "Un sindaco eletto dai cittadini non può andarsene senza un confronto democratico con chi rappresenta i cittadini e cioè gli eletti in aula Giulio Cesare". Parole che, combinate a quelle pronunciate dallo stesso Marino domenica tra i suoi sostenitori non lasciano spazio a molti dubbi su quali siano le sue intenzioni. A Palazzo Senatorio c'è chi scommette che l'annuncio arriverà tra giovedì e venerdì. E al Pd romano, che a quel punto sarebbe chiamato a far cadere il suo sindaco con l'aiuto delle destre o del M5S, gà tremano i polsi.
Le reazioni - "Nella storia dei partiti della sinistra ci sono stati anche passaggi drammatici, per i motivi più vari, e li si è sempre affrontati riunendo il collettivo e mettendoci tutte le notti che ci volevano per trovare una strada - è la stoccata di Pierluigi Bersani prima del vertice serale al metodo Renzi-Orfini su Marino -. Sarebbe questo il metodo giusto". "Su Roma e le dimissioni del sindaco Marino il Pd si trova in un gran pasticcio, se siamo arrivati fin qui è perché ci siamo incartati - ammette il presidente della commissione bilancio della Camera Francesco Boccia -; spero che da adesso in poi prevalga la politica e non le decisioni in qualche stanza isolata dalla realtà. Nel caso Marino tornasse sulle sue posizioni, è evidente che il 'problema' si sposterà inevitabilmente sul piano nazionale".
Ore decisive - Intanto in Campidoglio da giovedì si aprono quattro giorni che si annunciano densi di decisioni, provvedimenti e colpi di scena. Tra i principali impegni da portare a termine per il primo cittadino c'è la pedonalizzazione totale di via dei Fori Imperiali. La delibera ha iniziato il suo percorso in giunta ma non è ancora stata approvata, in attesa di approfondimenti. Secondo l'agenzia della mobilità il divieto di transito esteso anche a bus e taxi, oltre che alle auto, "è sostenibile ma in maniera progressiva. E' da valutare l'impatto del provvedimento sulla mobilità non solo nel week end ma anche nel resto della settimana".
Così, mentre il sindaco del 'fare' accelera sull'attività amministrativa (solo nella giunta di oggi sono passati una ventina di provvedimenti), si tenta l'ultima carta della negoziazione con il Pd.