Vertice di maggioranza dopo l'arresto del vicepresidente della regione Mario Mantovani. Il governatore: "Questo attacco ci rafforza, possiamo andare avanti fino al 2018 e oltre"
Vertice di maggioranza in regione Lombardia, dopo l'arresto due giorni fa del vicepresidente Mario Mantovani con le accuse di corruzione, concussione e turbativa d'asta. Vertice convocato per riconfermare "il pieno sostegno" al presidente Roberto Maroni. "Questo attacco che abbiamo ricevuto ha ricompattato e rilanciato l'azione della maggioranza, che ora si riproporrà anche per il governo dei principali comuni lombardi a partire da Milano" ha affermato Maroni al termine del vertice. Possiamo proseguire con slancio fino al 2018 e oltre".
Maroni: "Nessuna violazione" - Il governatore lombardo ha poi spiegato che "abbiamo fatto delle verifiche ma non ci risultano violazioni delle procedure interne. Comunque farò una commissione interna per una verifica più accurata. Maroni ha comunque ribadito che "non ci sono tangenti nella sanità lombarda". Per quanto riguarda il ruolo lasciato scoperto dopo l'arresto di Mantovano, Maroni ha assicurato che "nei prossimo giorni, la prossima settimana, nominerò il vicepresidente e anche il nuovo assessore al Welfare".
Interrogatorio di garanzia per Mantovani - E mentre al palazzo della regione si concludeva il vertice, a San Vittore Mario Mantovani è stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia. L'interrogatorio è iniziato con parecchie ore di ritardo, al seguito del protrarsi degli interrogatori precedenti di Giacomo Di Capua e Angelo Bianchi, gli altri 2 arrestati, rimasti davanti al Gip oltre un paio d'ore ciascuno.