Gesto sessista, i senatori Barani e D’Anna sospesi per 5 giorni

Politica

La decisione del Consiglio di presidenza in merito alla bagarre a Palazzo Madama nella seduta di venerdì scorso con le offese verso la senatrice M5S Barbara Lezzi. Un giorno di stop anche ad Airola. Grasso: “Mai più deroghe a correttezza”. In Aula riprende l’esame del ddl Boschi: approvati articoli 6 e 7 

Cinque giorni di sospensione dai lavori con effetto immediato per i senatori di Ala Lucio Barani e Vincenzo D'Anna e un giorno di sospensione per Alberto Airola. E' la decisione votata  dal Consiglio di presidenza del Senato in merito alla bagarre del  Senato nella seduta di venerdì scorso con le offese a sfondo sessuale verso la senatrice M5S Barbara Lezzi.

Il Consiglio di presidenza ha inoltre comminato la sanzione della censura nei confronti del capogruppo M5S Gianluca Castaldi e nei confronti dell'intero gruppo della Lega nord e ha deciso di riconvocarsi per valutare altri episodi verificatisi in quella seduta.

La bagarre era scoppiata in aula il 2 ottobre durante le votazioni sulla riforma costituzionale. Barani è il capogruppo di Ala, la pattuglia di ex di Forza Italia e del centrodestra che fa riferimento a Denis Verdini, e che è favorevole al ddl del governo.

 

Grasso: “Mai più deroghe a correttezza in Aula” - Gli episodi accaduti nella seduta di giovedì scorso in Senato sono stati "di tale gravità" che "hanno offeso persone e senatori" ed hanno "minato la credibilità delle istituzioni". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, annunciando in aula le sanzioni decise per il caso Barani.

“Da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula” ha aggiunto chiedendo la "collaborazione" dei capigruppo per evitare ulteriori "condotte poco consone" ad un'aula parlamentare.

 

Laura Bottici (M5S): cinque giorni di sospensione sono pochi

 

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Approvati articoli 6 e 7 del ddl Boschi - Dopo la decisione su Barani, l’Aula del Senato ha ripreso i propri lavori con l'esame delle riforme. Approvato l'art.6 del ddl Boschi, che introduce in Costituzione il regolamento delle opposizioni e per governo e maggioranza non deve subire modifiche. I voti a favore sono stati 163, quelli contrari 85, 3 gli astenuti. Via libera anche all'articolo 7, relativo ai titoli di ammissione dei componenti del Senato. La norma è passata con 166 sì, 56 no e 5 astenuti. In precedenza l'Aula ha bocciato a scrutinio segreto un emendamento di Roberto Calderoli sulle minoranze linguistiche all'articolo 6. I "no" sono stati 160, i sì 107 e 2 gli astenuti. La seduta è caratterizzata ancora una volta da tensioni.


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